Cantù, scritte su Sant’Ambrogio
Presto un cancello contro i vandali

Ancora imbrattata l’ex chiesa, mentre gli incivili usano l’ingresso come toelette

Non basta l’umidità, dal tetto e dalle fondamenta, che si sta mangiando l’ex chiesa della Trasfigurazione, Sant’Ambrogio. Ad accanirsi sono anche gli incivili, che imbrattano ogni giorno di più le sue mura e usano l’ingresso come un bagno a cielo aperto.

Al punto che l’amministrazione sta ora predisponendo la chiusura, con un cancello. Il punto di domanda più grande, per il futuro dell’immobile, prezioso ma parecchio difficile, resta il suo uso. A oggi, mai stabilito. Decidere cosa farne e trovare le risorse per farlo, tanto più che l’ipotesi di riuscire a rendere agibile tutti gli spazi pare davvero difficile da praticare, dati i costi.

Fosse per l’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Di Febo, lui ci sistemerebbe un incubatore di idee per associazioni culturali o piccole attività artigianali. Un passato travagliato e un presente non troppo felice, visto che Sant’Ambrogio, dopo milioni di euro spesi e 11 anni di cantiere, è attaccata dal degrado.

Per questo l’amministrazione comunale ha confermato e incrementato le risorse per dei lavori di consolidamento degli affreschi, del tetto e delle parti dell’ala est più ammalorate. Opere necessarie e urgenti, per cercare di salvare il salvabile. Opere per 41mila euro in tutto, che sono già state affidate. Si attende una tregua anche dal meteo, visto che si dovrà lavorare sul tetto.

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