Cantù, un altro immobile occupato
Ordinanza di sgombero

Ritrovo di disperati in un edificio a Fecchio

Obiettivo, impedire che si crei una nuova situazione come quella del Castello di Pietrasanta, che era diventato ritrovo di disperati.

Per questo, come nel caso della storica dimora oggi in disarmo, anche per l’immobile di via per Alzate 4 si è deciso di procedere imponendo al privato proprietario con un’ordinanza l’obbligo di sgomberarlo da eventuali persone che ancora vi trovino riparo e di chiudere le vie d’accesso, per impedire che possano entrarvi ancora.

Tra anni fa accadeva a pochi passi da piazza Garibaldi, nel castello invaso da una montagna di rifiuti. Ora tocca alla palazzina disabitata in via per Alzate, poco lontana da Galliano, uno dei dieci siti censiti nell’ambito della mappatura realizzata nelle scorse settimane e trasmessa a prefetto e questore, nell’ottica di iniziative provinciali specificamente orientate alla prevenzione del fenomeno dell’occupazione illecita di immobili.

La polizia locale, in giugno, con una squadra della Protezione Civile, tecnici dell’area Gestione del Territorio del Comune, funzionari dell’Ats Insubria, e delegati della proprietà – descritta come disponibile e collaborativa – ha effettuato un sopralluogo per verificare lo stato interno della palazzina, e si era accertato un diffuso degrado e significativi livelli di sporcizia, con alcuni giacigli ed effetti personali presenti in più zone dell’edificio, alcuni vetri dei serramenti danneggiati, i residui di un principio d’incendio risalente all’inizio del mese. La questione come così tratteggiata, si legge nel provvedimento emanato dal sindaco Alice Galbiati, compromette la stessa incolumità dei soggetti che qui cerchino ripari di fortuna e poi la sicurezza urbana, in quanto costituisce «fattore di deterioramento della fruibilità degli spazi dell’intera area contigua allo stabile, complessivo scadimento della qualità urbana in una zona altamente residenziale e diminuzione della sicurezza percepita».

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