Chiusa dopo 140 anni la trattoria Galletti
«Ci restano bei ricordi»

Novedrate Due sorelle diedero inizio all’attività. Quarant’anni fa l’arrivo della famiglia Esposito, «Noi eravamo i “terroni”, poi li abbiamo conquistati»

Dopo quasi 140 anni di attività la cucina della trattoria Galletti ha spento i fuochi.

L’hanno fatto con emozione e, inutile negarlo, non è stato facile. Ma non è mancato il sorriso, di fronte all’enorme affetto dimostrato dai clienti, affezionati e non. C’è chi, giurano, ha prenotato un tavolo nei giorni scorsi perché, anche se non aveva mai frequentato il locale, voleva cenare lì almeno una volta, prima della chiusura.

Attività storica

La famiglia Esposito ha cominciato a scrivere questa storia nel 1982, quando arrivarono in paese da Barlassina, ma l’origine è napoletana.

Lucia Esposito lo dice ridendo: «All’inizio non è stato facile, in una realtà così piccola, perché noi eravamo “terroni”. Ma poi li abbiamo conquistati». Quella che hanno rilevato esattamente quarant’anni fa è un’attività realmente storica, creata da due sorelle, Lucia e Luigia Galletti, che, come conferma un dipinto mai tolto dalle pareti, proseguiva dal 1883. La loro era una realtà differente, legata alle radici del territorio, con il locale frequentato quando villa Casana era il set per pubblicità e fotoromanzi. Le sorelle cucinavano i piatti della tradizione, la cazoeùla. Gli Esposito hanno portato in tavola la pizza partenopea e il pesce. E soprattutto, l’accoglienza. In cucina papà Vincenzo e mamma Titti, in sala Lucia, e poi il fratello Gaetano, la cognata Annamaria, Alessio, Martina.

Una conduzione familiare. Anche per questo è stato un colpo davvero duro, l’anno passato, perdere Vincenzo Esposito, portato via a 78 anni dal Covid, dopo quattro decenni di sacrifici nel corso dei quali era stato in grado di diventare un pezzo della comunità.

Nessun rimpianto

E poi la pandemia, la burocrazia, gli anni che avanzano anche per l’altro pilastro, Titti. Alla fine la decisione, pur sofferta è stata di chiudere. «Sono stati due anni terribilmente difficili – conferma Lucia – papà che non c’è più, mamma che non ce la faceva. La nostra è sempre stata una conduzione familiare, che non era più possibile». C’è commozione, ma non rimpianto: «Sono stati anni di fatica, anche di difficoltà, ma siamo molto felici dell’affetto che ci hanno dimostrato i nostri clienti. Mi hanno regalato un sorriso».

Un locale dall’atmosfera genuina, di casa, dove i clienti hanno il proprio tavolo e il piatto ormai fissi. «Ho solo bei ricordi di questi anni – continua – anche perché, se non fosse stato così, forse non saremmo arrivati fino a questo punto. E adesso ho tantissimi inviti a cena o per un caffè da parte dei clienti, dato che sono passata dall’altra parte». È arrivato il saluto anche dal Comune: «Tanti sono i ricordi che si sono vissuti nella storica locanda novedratese – dice il sindaco Serafino Grassi - che rappresenta un pezzo significativo della storia della nostra comunità, per i quali, a nome dell’amministrazione comunale, ringraziamo la Famiglia Esposito, nel ricordo di Vincenzo».

Ora il locale è in vendita: sarebbe bello se non si interrompesse qui la storia della Galletti.

Silvia Cattaneo

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