Comunità energetica rinnovabile: «Con l’energia solare si potranno ridurre le bollette del 20%»

Mariano Molte le persone alla serata di presentazione del progetto con l’assessore Loredana Testini

Tanta partecipazione, ma anche tante domande. Questa è la sintesi della serata di presentazione del progetto che punta a riunire istituzioni, cittadini, imprese e artigiani in una comunità energetica rinnovabile sostenuta dal fotovoltaico a Mariano. Un centinaio le persone che, lunedì, hanno preso posto nella sala civica di piazza Roma per conoscere il percorso che permette alla comunità di autoprodurre l’energia di cui ha bisogno così abbattendo sia le emissioni inquinanti che i costi in bolletta ma, a termine dell’incontro, pochi erano i residenti già pronti ad aderire al piano.

«Di fronte a delle sfide che solo qualche anno fa non avremmo pensato di dover affrontare, il Comune ha avviato un percorso per creare una comunità energetica rinnovabile (Cer). Crediamo di poter dare così una risposta sia dal punto di vista economico, che quello dell’abbattimento delle emissioni climalteranti dopo aver toccato i cambiamenti climatici con la carenza d’acqua» ha preso parola, l’assessore alle Politiche ambientali, Loredana Testini, motivando la scelta di aprire la strada alla costituzione di una cer. «Ci sono edifici pubblici dove installare i pannelli fotovoltaici».

La nascita della Cer avverrà a termine di un percorso che, lunedì, ha preso avvio con la presentazione del progetto alla comunità. Perché è necessario avere un’idea dell’adesione di cittadini e artigiani per calibrare il piano da presentare, entro il 30 dicembre, in Regione pronta a sostenere il debutto di queste comunità con 23,5 milioni. Alla società bergamasca Ceress il compito di seguire l’amministrazione nel cammino.

«Questo è il primo passo per un crollo del monopolio» ha presentato i benefici della cer, Gianluigi Piccini, direttore tecnico della Ceress. «L’energia prodotta dal sole permette di ridurre del 20-25 per cento le bollette». Ma non solo, oltre a non dover saldare alcun conto al sole, l’energia prodotta ogni ora viene pagata alla cer che, in più, riceve un incentivo di 11,8 centesimi per ogni chilowatt ora di energia auto consumata tra chi aderisce, siano case, negozi o imprese. I fondi ricevuti sono ridistribuiti tra chi ha sostenuto i costi per installare l’impianto che produce l’energia e chi la consuma, secondo un regolamento scritto e votato dagli stessi aderenti alla cer che è senza scopo di lucro. Questi i cardini di un progetto che ha alzato alcuni dubbi tra i presenti. A rispondere anche Andrea Brumgnach, amministratore delegato della Ceress che ha rimandato anche al sito della società.

© RIPRODUZIONE RISERVATA