«Con l’area Pietrasanta
Cantù può avere un’altra piazza»

C’è dibattito sull’area messa all’asta. L’appello unanime: «Non potrà restare solo privata»

Avere un progetto di ampio respiro, coinvolgendo la città e dettando le linee politiche dello sviluppo urbanistico, senza limitarsi ad accogliere le richieste dei privati. Perché i tasselli più pregiati del centro, una volta perduti, lo sono per sempre.

Diverse le voci, unica la richiesta all’amministrazione, quella di aver maggior coraggio nell’immaginare la Cantù di domani in dialogo con quella di ieri. A far tornare alla ribalta il tema, la prospettiva che in autunno possa andare all’asta il castello di Pietrasanta, scorcio prezioso oggi purtroppo spesso sulla bocca dei cittadini per la situazione di degrado in cui versa.

L’assessore ai lavori Pubblici Paolo Di Febo ha annunciato che l’amministrazione, nel confrontarsi con chi deciderà di intervenire sul castello, punterà ad ottenere la migliore ricaduta pubblica possibile. Un auspicio che ci si augura possa essere qualcosa di concreto.

«Qual è la visione complessiva dello sviluppo urbanistico del centro città?», si interroga Antonio Pagani del Partito Democratico. Il centro, sottolinea, è attraversato da una dorsale che parte da parco Argenti, attraversa la proprietà Scotti, la ex-filanda Salterio, Pietrasanta e arriva all’ex collegio De Amicis, ed «è su questa dorsale che si potrà impostare un nuovo “ordine” del centro». Vero che si tratta di un’area privata, ma «in ogni intervento edilizio è prevista la congiunzione tra interesse privato e pubblica utilità». Pensando anche all’area dell’ex collegio De Amicis.

D’accordo anche il consigliere della Lega Edgardo Arosio: «Il castello di Pietrasanta e il De Amicis sono due punti nevralgici anche dal punto di vista urbanistico. Oggi la crisi non permette voli pindarici ed è importante ragionare a 360 gradi, perché non possiamo permetterci di perdere altre opportunità importanti. Il Comune deve guidare, non essere guidato; deve dare indicazioni politiche e non solo ricevere le proposte dal privato».

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