Fototrappole e guardie ecologiche
Caccia a chi sporca Cantù e i parchi

Prosegue l’impegno contro l’abbandono di rifiuti utilizzando le 5 telecamere mobili. Il sindaco ha contattato i volontari per sorvegliare le aree verdi protette intorno all’abitato

In città, cercare di cogliere – letteralmente – con le mani nel sacco gli incivili che abbandonano rifiuti ovunque è più semplice. Ma Cantù, fortunatamente, ha anche un importante patrimonio di aree verdi. E per monitorarle, visto che sempre più spesso vengono trasformate in discariche, ora si punta alla collaborazione tanto dei cittadini, che già oggi spesso segnalano situazioni di degrado, quanto delle Guardie Ecologiche Volontarie, grazie all’ingresso nel Parco Regionale delle Groane e della Brughiera Briantea.

Una guerra decisamente difficile da vincere quella contro l’inciviltà. Se da una parte ci sono cittadini che organizzano uscite collettive di pulizia per le strade canturine, esasperati dalla sporcizia diffusa, purtroppo dall’altra ci sono troppi maleducati che quella sporcizia la creano.

L’assessore alla Sicurezza Maurizio Cattaneo ha annunciato l’intenzione di utilizzare le cinque fototrappole in dotazione del Comune, a rotazione in punti dove, dai controlli effettuati, spesso avvengono questi abbandoni. Per l’abbandono di rifiuti la sanzione può arrivare a 400 euro.

Il punto dolente restano le aree boschive. Oggi il polmone verde a nord della città ricade nel Parco Regionale delle Groane e della Brughiera Briantea, i cui boschi e sentieri sono battuti da 86 volontari della Vigilanza Ecologica, dell’Antincendio Boschivo e dell’Unità Cinofila.

E l’intenzione è attivare anche a Cantù tali controlli: «Ci stiamo lavorando – conferma il sindaco Alice Galbiati – avere il supporto delle Gev è un progetto che stiamo studiando».

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