I politici e il centro di Cantù
che muore: «Affitti troppo alti»

La maggioranza e le accuse di immobilismo: «Noi promuoviamo eventi, di più non possiamo fare»

Da una parte, i negozi che chiudono. Dall’altra, la politica che non ci sta alle accuse. La replica è che l’impegno non manca. E che si cerca, anche con le iniziative, come visto nello scorso Natale, e come si vedrà tra la primavera e l’estate, di contrastare la desertificazione. Senza dimenticare il costo degli affitti in centro: alto, si ricorda.

Certo, è una lotta difficile. La crisi del commercio è generalizzata. Il potere d’acquisto non è più quello degli Anni Ottanta. Ci sono giganti invisibili, come Internet, che fa concorrenza con lo shopping on line. Ma Davide prova comunque a impugnare la fionda contro Golia.

La segnalazione

Ad aprire il dibattito è stato Nello Maspero, semplice cittadino. Dopo una passeggiata in centro, ha deciso di scrivere al giornale. Per ricordare come siano spariti in tanti, dal centro di Cantù: addio salumiere, addio negozietto sotto casa. Da città viva a città morente.

Il sindaco Edgardo Arosio, Lega Nord, fa una premessa: «Il compito del Comune è di creare infrastrutture, gestire la viabilità, promuovere, fare rete. Non ci sostituiamo al ruolo dell’imprenditore. Noi cerchiamo di riportare la gente in centro, e le iniziative come quelle di Natale lo hanno dimostrato».

E aggiunge: «Anche a noi manca molto il negozio di vicinato. Ma il mondo è cambiato. Se qualcuno ha un’idea brillante siamo qui per valutarla. Ma è una situazione che si trascina da un po’ di anni. I costi in centro a Cantù degli affitti sono molto elevati. Non abbiamo il lago, come a Como. Ma ci proviamo con le iniziative».

Matteo Ferrari, vicesindaco e assessore alle attività produttive, Forza Italia, ricorda il suo impegno: «I politici vedono che Cantù non è più quella di una volta. Ma lo era anche l’anno scorso, prima che arrivassimo noi - dice - Il mondo è cambiato. Su questa situazione l’amministrazione sta lavorando dal momento esatto dell’insediamento. Consapevoli dell’assenza di armi concrete e efficaci per risolvere questo problema».

Detto questo, non ci si arrende. «Siamo al lavoro per individuare nuove soluzioni, modalità di finanziamento - prosegue Ferrari - C’è al vaglio una soluzione che potrà reperire dei posti auto nelle zone di via Dante e via Matteotti. Ma i problemi sono tanti. I costi degli affitti, ad esempio».

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