Intervista alla vice sindaco di Cantù
«Bella esperienza. Io candidata?
Si da sindaco non so»

Intervista ad Alice Galbiati

Da zero a cento in pochi mesi, ma, non senza una certa comprensibile soddisfazione, Alice Galbiati ha scoperto di riuscire a governare la macchina comunale senza sbandare. Candidata per la prima volta alle scorse amministrative, prima è diventata assessore e poi, decaduto Edgardo Arosio, si è trovata vicesindaco reggente. Ovvero, per il cittadino, il sindaco oggi è a tutti gli effetti lei. Il che significa passare la serata del proprio compleanno a un convegno, significa dover imparare in fretta a masticare argomenti finora mai avvicinati. Ma alla fine, giura, quando qualcuno la ringrazia per aver risolto un problema, tutta la stanchezza passa di colpo. Il centrodestra, quindi, per le prossime elezioni può contare su di lei. Resta da capire in che ruolo.

Vicesindaco, come sono stati questi primi mesi nella nuova veste?

Impegnativo, ma bello. Devo spaziare tra tanti argomenti, non più solo le mie competenze. Prima potevo concentrarmi sulle mie materie, ora devo essere tuttologa. È stimolante mettermi alla prova.

C

ome si presenterà in questa campagna?

Con la casacca della Lega o quella di Cantù Sicura?

La affronto da simpatizzante leghista, che è quello che sono. Ho preso la tessera in tempi non sospetti. Al momento faccio parte di Cantù Sicura, una lista della coalizione di centrodestra, quindi non ci trovo nulla di scandaloso. L’obiettivo che mi sono data è svolgere questo incarico nel migliore dei modi.

Pensa di ricandidarsi?

Mi viene da dire sì, perché no. Mi candidata per diventare amministratore per mettere a disposizione le mie competenze per migliorare la città e mi onoro di poterlo fare. Sto svolgendo questo compito e mi ci trovo bene, quindi se ci saranno le condizioni per rimettermi a disposizione lo farò.

In che ruolo però? Da candidato sindaco o no?

Non lo so.

Intervista completa la Provincia in edicola domenica 11 novembre

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