Inverigo, uovo d’anatra nella frittata
Intossicate sorelle di 11 e 12 anni

L’episodio ieri all’ora di pranzo a Cremnago. Malore e vomito per le due ragazzine, poi il ricovero in ospedale. Non sono gravi

All’inizio si è temuto il peggio. Tant’è che l’équipe sanitaria è intervenuta in codice rosso, ossia il massimo della gravità nel triage ospedaliero, in risposta a una chiamata d’emergenza che tratteggiava un’intossicazione alimentare per due sorelle, rispettivamente di 11 e 12 anni.

Fortunatamente, però, si sono presto riprese le ragazzine che hanno accusato un malore dopo un pranzo che ha portato in tavola una frittata cucinata con l’aggiunta di un uovo d’anatra dell’allevamento familiare.

Così il silenzio della prima domenica del secondo lockdown in cui è ripiombata la Lombardia è stato rotto dal suono delle sirene a Cremnago di Inverigo dove si è reso necessario l’intervento dei sanitari in via Stoppani, all’altezza della curva dove il sentiero che porta al bosco si riconnette alla strada. Qui sono state soccorse le due sorelle che mostravano i classici sintomi dell’intossicazione, come forti conati di vomito e dolore alla pancia.

Necessario quindi l’intervento dei soccorsi con l’impiego di tre mezzi, ossia due ambulanze, accompagnate dall’auto-medica. Intervenuti in codice rosso, i sanitari hanno ridimensionato a un codice giallo, critico ma non in pericolo di vita, le condizioni delle ragazzina. Entrambe sono state trasportate dalla Lario soccorso di Erba all’ospedale “Sant’Anna” di San Fermo della Battaglia, Como, per accertamenti. Fortunatamente non c’è stato bisogno della lavanda gastrica e saranno dimesse al massimo stamattina.

Le due giovanissime, infatti, si sono andate riprendendo già dopo la fase acuta dei dolori, come emerso dalle testimonianze raccolte sul posto . Poche parole dette da dietro i cancelli delle abitazioni che si aprono sulla via, ma abbastanza da confermare come le sorelle si erano riprese già prima di salire sull’unica ambulanza che le ha poi trasportate al nosocomio comasco. Ora la famiglia dovrà contattare il veterinario per le eventuali analisi sulle uova.

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