«Io, artigiano di Cantù
beffato dalla burocrazia»

La protesta di Angelo Arnaboldi, mobiliere di Cantù che lavora per russi e arabi, multato per 6.500 euro

«Avevo buttato due specchi rotti in discarica, è arrivata la Forestale. Non ci sto più: la trascinerò in Tribunale»

«No, proprio no. Piuttosto che pagare 6mila e 500 euro di multa, che equivalgono a 12 milioni e rotti di lire, per aver portato due specchi rotti, due di numero, in discarica, preferisco farmi processare. Lo dirò al pubblico ministero e al giudice che con quei soldi, io, pago mesi di stipendio a un operaio. Dispiace per l’accanimento da parte dello Stato. Forse non si rendono conto che in questo modo rischiano di rovinare le aziende».

Angelo Arnaboldi, 75 anni, Arnaboldi Interiors, mobile classico per il mercato russo e arabo, è sinceramente dispiaciuto e vuole rendere pubblica la sua storia: un altro caso delle multe del Corpo Forestale dello Stato alla piattaforma ecologica di corso Europa. Che rischia, in questo caso, di finire in Tribunale.

Le multe, nei mesi scorsi, avevano creato malcontento tra imprenditori e associazioni di categoria: crocette sbagliate sui formulari, in qualche caso, costate migliaia di euro per ogni errore. Arnaboldi, dall’ufficio della sua azienda di via Cesare Cattaneo, 12 operai e 3mila metri quadri di capannone, più che arrabbiato, è dispiaciuto e deluso. Ma, anche, certamente, arrabbiato.

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