La battaglia contro il male in un libro: «Così Elisa mi ha cambiato la vita»

Cantù Stefania Celotti e la pubblicazione sull’ex infermiera di Cascina Amata vinta dal mieloma. «Abbiamo scritto insieme, lei ha disegnato la copertina di “Io ed Eli”. Coraggiosa fino all’ultimo»

Un’amicizia lunga dieci anni, che ha attraversato la malattia, la speranza, il desiderio grande di un miracolo che non è stato, fino all’addio.

Ma non c’è rimpianto in Stefania per la fine di questo cammino, c’è solo gratitudine per averlo potuto condividere: «Non sarei la persona che sono se non avessi conosciuto Elisa, le sarò grata per sempre». Un cammino che oggi ha dato vita a un libro. Elisa Bellazzecca, che aveva gli occhi belli e un sorriso dolce, che faceva l’infermiera e amava ballare, se n’è andata da pochi giorni, dopo aver festeggiato, il 31 dicembre, il suo compleanno numero 54.

La diagnosi nel 2013

L’ha portata via un mieloma multiplo, che le era stato diagnosticato nel 2013, individuato dopo che, allattando il figlio minore, si ruppe una costola.

Da quel giorno non si è mai arresa, ha sopportato ricoveri e terapie, due trapianti, in entrambi i casi all’ospedale Valduce di Como, nel 2014 e nel 2019. E quando il male le concedeva temporanea tregua faceva il possibile per regalare una vita normale e bei ricordi da mettersi da parte al marito Giuseppe Pellizzoni, ai figli Anita di 18 anni e Gabriele che sta per compierne 12, anche se le costava fatica.

A riempirle i giorni c’era anche Stefania Maura Celotti, sua coetanea. Esperta di alimentazione chetogenica e low carb, originaria di Monza ma con un marito canturino e mamma di Alice, 18 anni come Anita. «Non so perché sono finita accanto a Elisa – dice – ma so che questo ha cambiato la vita a entrambe». Si sono conosciute una decina d’anni fa. La figlia di Stefania si era trasferita in un’altra scuola e lei si rivolse agli altri genitori, per aiutarsi nell’affrontare il cambiamento.

La chiamò Elisa e il cambiamento arrivò davvero. «Stavo scrivendo il mio primo libro – racconta – sui viaggi astrali. Avevamo l’idea di fare qualcosa insieme. Lei prendeva sempre tanti appunti, e io suggerii di farne un libro. Quando ho capito quanto grave stavano diventando le condizioni di Elisa ho interrotto e mi sono concentrata solo su questo progetto. Siamo riuscite a fare l’ultima rilettura, ha aggiunto qualche ulteriore particolare».

Arricchita

Un volumetto snello, che si intitola “Io ed Eli”. La copertina è un dipinto di Elisa, che aveva la passione per la pittura, e forse verranno inserite altre sue opere. «Abbiamo affrontato questo percorso – prosegue – fatto di amicizia, di fede, nella speranza di un miracolo ma anche nell’accettazione della malattia. Abbiamo cercato di trovare qualcosa che potesse dare un senso a quello che Elisa stava vivendo. Sono stati dieci anni molto duri, durante i quali, però, abbiamo avuto tanti bei momenti, intensi, di grande crescita».

Oggi Elisa non c’è più, mercoledì l’ha salutata una chiesa di Cascina Amata gremita, e Stefania le è rimasta accanto fino all’ultimo respiro. «È stata lei ad arricchire me – sottolinea - io non sarei la persona che sono senza Elisa e le sarò grata per sempre. Non pensavo che questa esperienza potesse essere così forte. Questo libro è un dono per lei. Non l’aveva programmato, ma dentro ci sarà la sua vita. Anche con gli errori che ha commesso, per essere d’aiuto ad altri che vorranno leggerlo».

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