Libertas e Pgc, attacco al Comune
«In mezzo alla strada 500 ragazzi»

I presidenti: «Una vicenda politica. Como investe 900mila euro, Cantù dice no a 80mila»

Per definire la situazione in cui si trovano, Pool Libertas Cantù e Progetto Giovani Cantù usano la parola «emergenza»; per definire il dialogo avuto sinora con l’amministrazione comunale, l‘espressione «muro di gomma». Già basterebbe per capire che aria tira. Ma Ambrogio Molteni, da 36 anni patron della Libertas, non lascia dubbi: «Facciamo un appello alle forze politiche che siedono in consiglio, perché ci dicano se ritengono che il comportamento del Comune nei nostri confronti è stato corretto, e ai tifosi, che devono farsi parte attiva per darci una mano».

Appello lanciato ieri mattina nel corso di una conferenza stampa indetta per tracciare il quadro della situazione. Quadro che, per le due società, è fin troppo chiaro: da giugno i due team – che comprendono una squadra che milita in A2 nel volley e una che è campione italiano under 16 nel basket - rischiano di trovarsi per un anno, o forse più, senza un posto dove andare coi loro 500 atleti, perché il palazzetto Parini dovrà chiudere a causa di importanti lavori di riqualificazione.

Lavori necessari e che senza dubbio fanno piacere, hanno sottolineato Molteni e il presidente di Progetto Giovani Cantù Antonio Munafò, ma al momento non si è trovata una soluzione alternativa per disputare allenamenti e partite.

L’amministrazione ha dichiarato che si sono contattati i Comuni vicini per reperire la possibilità di uso di altre strutture, ma è un tentativo già fatto e andato a vuoto, replicano le società.Un problema che coinvolge le famiglie di 500 ragazzi.

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