Mariano punta a rinascere
«Indicateci le aree degradate»

C’è tempo fino a venerdì per segnalare in Comune gli edifici che andrebbero recuperati: in ballo ci sono gli incentivi promessi dalla Regione

Facilitare il recupero delle aree dismesse di Mariano. È questo l’obiettivo dell’iniziativa per individuare gli ambiti locali dove promuovere la rigenerazione urbana. Il provvedimento varato dalla Regione Lombardia è stato recepito dal Comune che sollecita ogni singolo cittadino ad attivarsi per creare un registro degli edifici pubblici e privati, così come di singole abitazioni o capannoni o, ancora, delel aree che rischiano altrimenti di degradare la città se non recuperate.

I residenti hanno tempo sino a venerdì per inviare le proprie segnalazioni. «La fotografia delle aree dismesse locali l’abbiamo già ben chiara in mente. Ora recepiamo una legge regionale che offre agevolazioni in termini economici e procedurali per il recupero delle zone che noi riteniamo particolarmente bisognose di attenzione, come quelle degradate» spiega il sindaco Giovanni Alberti, che detiene tra le sue mani anche la delega all’Urbanistica.

«Oggi raccogliamo i pareri dei cittadini da cui partirà il confronto nelle consulte che ci porterà in Consiglio comunale di approvazione del piano di rigenerazione». Dai capannoni industriali alla aree abbandonate: l’obiettivo è recuperare il patrimonio esistente, riconnettendolo al territorio. Fino a venerdì si possono presentare le segnalazioni in Comune, a mano all’ufficio Protocollo oppure per email, all’indirizzo [email protected].

E la prima a cogliere l’occasione è la portavoce del Movimento Cinque Stelle, Carmen Colomo. «Consegnerò la relazione fotografica dove spiccano quelli che sono un po’ i nostri cavalli di battaglia, come l’ex Itis - spiega -. Ma inseriremo anche le piste ciclabili che non possono essere considerate tali e i cantieri di costruzione delle palazzine non ultimati». L’iniziativa è promossa anche da Mariano 2.0 che con il capogruppo Simone Conti chiosa: «Questo rappresenta il punto iniziale per pensare alla città del domani».

(Silvia Rigamonti)

© RIPRODUZIONE RISERVATA