Parco della Brughiera, tutto fermo
Il presidente: «Bloccati dall’emergenza»

Il presidente Della Rovere risponde alle critiche del sindaco di Cantù sull’immobilismo: «Ha ragione, ma non è per colpa nostra»

L’emergenza coronavirus ha congelato tutto, compresi i progetti per dare concretezza al ruolo della città in quella che è stata un’idea inseguita con ostinazione per 35 anni, la creazione del parco regionale che oggi tutela il polmone verde di Cantù e dei Comuni vicini, la brughiera briantea.

Ruolo che, il sindaco Alice Galbiati l’ha detto senza giri di parole, oggi è più formale che reale, più in potenza che in atto. Ma il lavoro per attuare compiutamente questa salvaguardia, assicura il presidente del Parco delle Groane Roberto Della Rovere, riprenderanno una volta superata l’emergenza sanitaria.

Il Parco, oggi, è un’area vincolata di oltre 8mila ettari, che raggruppa 27 Comuni e si estende dalle porte di Milano fino a Como. «Il Comune di Cantù ha fatto ingresso nel Parco nel 2017 – ha spiegato Galbiati -. Da allora versiamo una sostanziosa quota annuale che, ad oggi, non ha avuto alcuna ricaduta sul territorio in termini di cartellonistica, segnalazione e manutenzione sentieri, controlli».

«Solo negli ultimi mesi siamo riusciti a portare il Presidente ed altri tecnici al tavolo per avviare una collaborazione concreta, ma chiaramente questa situazione ha sospeso ogni attività». Una situazione, di fatto, confermata dal presidente uscente: «Al termine dell’emergenza o non appena sarà possibile farlo riapriremo i contatti e proseguiremo i tavoli lasciati in sospeso con le Amministrazioni dei Comuni facenti parte del Parco, Cantù inclusa.» dice Roberto Della Rovere.

« Anche alcuni cantieri, specie nella parte nuova di area protetta, sono fermi - sottolinea - . Ripartiranno non appena possibile». E aggiunge «In effetti ha ragione il sindaco di Cantù nel sottolineare che le attività si sono fermate ma, purtroppo, questo indipendentemente dalla nostra volontà».

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