Svolta nel centro storico di Cantù
Pietrasanta va all’asta in autunno

Si sblocca la vicenda dell’edificio: verrà offerto ai privati a un prezzo definito da un perito. E il Comune avvisa: «Sull’area c’è un piano attuativo e potrebbero esserci sorprese favorevoli per la città»

Il dato certo è che il Castello Pietrasanta finirà all’asta in autunno. Non solo. Potrebbero esserci sorprese positive anche per il Comune di Cantù. Che, pur non potendo acquistare direttamente lo storico immobile potrà far pesare alcune decisioni per rendere la nobile area medievale, oggi in stato di degrado proprio dietro la centralissima piazza Garibaldi, accessibile anche alla cittadinanza.

E non soltanto, come già si era posto come obiettivo il Comune, per poter realizzare un camminamento attorno all’abside esterno di San Paolo. Ma anche per altri progetti, sui quali per ora la Giunta non si sbilancia.

A confermare che qualcosa, nella procedura fallimentare, si stia muovendo, anche nel tentativo di dare un diverso destino a quello che oggi è un punto di riferimento per disperati in cerca di un tetto e topi, è il curatore fallimentare Monica Bellani, dello studio legale Franzi di Milano.

«Ci stiamo muovendo per avviare la vendita competitiva attraverso l’asta - afferma - è stata depositata la perizia del consulente». In trattative private, prima che arrivasse il fallimento, la proprietà aveva provato a vendere il castello al prezzo di 3 milioni e 600 mila euro. Ma la cifra con cui finirà all’asta quello che dal medioevo è stato un gioiello di architettura, dove furono ospitati anche ospiti illustri come il compositore Domenico Cimarosa e l’intellettuale Giuseppe Parini, al momento, ancora non è nota. Pur essendo stata già scritta dal perito all’interno del documento. Depositato ma ancora non reso pubblico.

Quindi, salvo strani ritardi, già in autunno si potrà acquistare il castello. Con la futura nuova proprietà, il Comune conta di spuntare qualcosa anche a favore della città.

«Per il castello è previsto un piano attuativo - ricorda l’assessore ai lavori pubblici Paolo Di Febo - non è terminato il confronto per capire quale sarà la parte di interesse pubblico. Abbiamo già delle idee. Ma per ora è prematuro scendere nel dettaglio».

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