Totosindaco a Cantù
Metrangolo, il vincitore
«Ora faccio sul serio »

Per ora ha vinto le elezioni, per così dire, virtuali, ovvero il Totosindaco. Ma Antonio Metrangolo è pronto a spiccare il salto per tornare nella politica vera, e si prepara a presentare alle elezioni amministrative di primavera una propria lista civica. Se troverà, nella coalizione di centrodestra, la condivisone su un progetto serio e valido, la voglia di rimettersi in pista c’è. Altrimenti, dice coi suo modi schietti, può anche continuare a godersi la pensione, e ogni tanto concedersi un viaggio nel suo amato Salento, visto che da dimostrare non ha più nulla. Con 7.597 tagliandi l’ex assessore alla Sicurezza nella prima giunta di Tiziana Sala, classe 1952, ha distanziato tutti di migliaia di preferenze. In consiglio comunale per la prima volta nel 1980 con l’Msi, poi con An, e l’esperienza nell’esecutivo dal 2002 al 2007. Una vittoria annunciata, visto che ormai da settimane restava primo e imprendibile nel concorso de La Provincia. Eppure, una volta contattato per fissare l’intervista, sulle prime ha pensato a uno scherzo, giura. Evidentemente, la guardia non si abbassa mai.

Come uno scherzo? Suvvia Metrangolo, da tempo ormai il suo divario sugli inseguitori si faceva ogni giorno maggiore. La vera domanda è, quando ha capito che il concorso non era uno scherzo?

I primi giorni non ho partecipato. Poi la gente ha cominciato a portarmi tagliandi. Uno, due, tre. Allora ho capito che c’erano molti che volevano sostenermi, che era giusto andare avanti. Vuole che le racconti un aneddoto?

Prego, dica.

Un giorno il postino mi chiama e mi dice che non può mettere la posta nella cassetta perché era piena. Pensavo fossero bollette, pubblicità. Invece erano tanti tagliandi, alcuni compilati, altri in bianco. Ne ho poi trovati altri, ma non ho mai visto chi li abbia lasciati.

Davvero lei non sa chi l’ha sostenuta? Eppure arrivavano centinaia di schede ogni giorno.

C’è una persona che so che se ne è occupata, ma onestamente io non sono andato in giro alla caccia di tagliandi.

Le fa piacere la vittoria?

Certamente. Molte persone, mi hanno fermato per strada e mi hanno detto, “mi ricordo di quando facevi tu l’assessore”. È un bel riconoscimento, significa che il lavoro che ho fatto è stato apprezzato. Ringrazio davvero molto chi ha inviato i tagliandi per me.

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