Troppo caldo all’ospedale, la beffa
A Cantù condizionatori inadatti

Sono stati prelevati dagli ambulatori chiusi nel weekend ma devono scaricare l’acqua all’esterno: così le finestre restano semiaperte e l’afa entra. L’Asst mobilitata per trovare una soluzione

Presi in prestito dagli ambulatori - chiusi in questo weekend - sono arrivati anche i condizionatori portatili, nelle camere di medicina dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Cantù. Ma la temperatura, in una giornata comunque meno calda, è rimasta, nelle ore di picco, attorno ai 30 gradi.

Anche perché, vista l’emergenza, i buchi alle finestre per lo scarico d’aria calda dei portatili non erano stati praticati in precedenza: tenere gli infissi socchiusi non ha aiutato. Ad ogni modo, la direzione cerca di fare tutto il possibile per abbassare il termometro nei corridoi. Dove già da qualche giorno sono comparsi i ventilatori.

Lunedì, viene riferito dall’azienda, verranno acquistati altri condizionatori nuovi. Il direttore generale dell’Asst Lariana Fabio Banfi ha richiesto - sempre entro domani - una dettagliata relazione tecnica da parte degli uffici competenti in merito a quanto accaduto, al fine di predisporre i più opportuni adempimenti. E Patrizia Figini, responsabile della direzione medica presidio Cantù-Mariano, impegnata in queste ore a fronteggiare l’emergenza, si scusa per questo disagio con pazienti, parenti e operatori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA