Venduto il castello di Pietrasanta
«In mano a imprenditori di Cantù»

Domenica scadeva la proroga di 60 giorni per saldare i 495mila euro dell’ottava asta. Il sindaco Alice Galbiati: «Attendo di conoscere gli acquirenti e di capire qual è il loro progetto»

Finalmente il Castello di Pietrasanta ha una nuova proprietà, una società formata da imprenditori canturini. Per quello che era un gioiello prezioso incastonato in cima alla collina che domina Cantù e che rischiava di scivolare sempre più verso il disarmo si apre una nuova pagina. Anche se si è atteso con il fiato sospeso fino all’ultimo per arrivare alla conclusione della vicenda.

O almeno, alla fine per quanto riguarda l’acquisto, visto che il recupero sarà un’altra e più impegnativa questione, da tutti i punti di vista. Al momento davvero ben poco circola sull’operazione, sull’assetto di questa società e sulle loro intenzioni per il comparto. Persino il sindaco Alice Galbiati ammette di aver saputo solo ieri della chiusura della procedura e nulla più.

Ma è già un passo in avanti: «Al momento non sapendo nulla posso solo dire che aspetto di conoscere gli acquirenti e di sedermi al tavolo con loro per capire cosa hanno in progetto. Un progetto che l’amministrazione co-condurrà, avendo inserito l’ambito tra quelli di rigenerazione urbana».

La gara di ottobre

Lo scorso ottobre, dopo sette tentativi di vendita all’asta tutti andati desolatamente deserti e senza nemmeno richieste di informazioni, l’ottavo, così rotondo e soprattutto, di ribasso in ribasso, con un prezzo mai così modesto, era stato quello buono. Prezzo base 490mila euro, rialzo minimo di 5mila euro. Per nemmeno mezzo milione di euro, la cifra richiesta per una villetta in provincia, il castello del 1475 era stato aggiudicato all’asta.

Il fatto che l’esperimento di vendita non fosse andato deserto ancora una volta era stato accolto con sollievo dalla curatrice fallimentare, l’avvocato milanese Monica Bellani, che nei mesi precedenti si era detta «estremamente preoccupata», soprattutto per lo stato in cui versa l’immobile, che pone questioni di sicurezza. La vicenda però non si è chiusa allora.

Gli aggiudicatari, entro il 9 febbraio, avrebbero dovuto versare il corrispettivo dell’importo d’asta per chiudere la procedura e diventare effettivamente i nuovi proprietari dell’immobile, 2.460 metri quadrati con un affresco attribuito ad Andrea Appiani, uno dei maggiori esponenti del Neoclassicismo, sulla volta del salone principale.

A breve l’atto di compravendita

Procedura che però non era stata chiusa, perché questi avevano chiesto una proroga di 60 giorni per il pagamento del saldo, dopo avere versato una cauzione del 10% e un altro 10% alla richiesta del differimento della scadenza. Una richiesta non così inusuale in simili procedure, però serpeggiava qualche timore, dato che il momento, tra rincari dell’energia e una guerra in atto, non è dei più semplici. E se non avessero chiuso, si sarebbe dovuti tornare nuovamente all’asta, visto che non era possibile concedere una seconda proroga.

Il termine ultimo era domenica e ieri si è avuta la conferma che la società aggiudicataria ha provveduto al pagamento del saldo, quindi a breve potrà essere stipulato l’atto di compravendita chiudendo definitivamente la partita dell’acquisto. L’anno scorso il Castello è stato inserito tra gli ambiti di rigenerazione urbana e territoriale, dove applicare la nuova legge che introduce semplificazioni nei processi di recupero.

Silvia Cattaneo
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