Via alle nuove norme antismog
Blocco dei diesel dopo 4 giorni

Da ieri sono in vigore i provvedimenti regionali per migliorare la qualità dell’aria. L’assessore Rossotti: «Logica da superare, bisogna studiare una mobilità “green” e diversa»

Sono in vigore da ieri le misure regionali per il miglioramento della qualità dell’aria. Le novità di quest’anno sono due: l’anticipo di quindici giorni del monitoraggio (per adeguarsi a quanto fanno già le vicine regioni di Piemonte ed Emilia Romagna), e soprattutto il blocco parziale del traffico nel caso di superamento dopo appena quattro giorni consecutivi della soglia di legge della concentrazione di polveri sottili Pm 10 (fissata a 50 microgrammi per metro cubo d’aria). Dunque, il numero di giorni per attendere che scatti il fermo delle vetture fino a diesel 4 scende rispetto ai sette previsti fino allo scorso anno. La normativa, cje lascia poco spazio alla discrezionalità degli enti locali, è stata adottata il 27 settembre dal Comune di Como con ordinanza a firma del sindaco Mario Landriscina.

Per Como e Cantù, gli unici due comuni superano i trentamila abitanti, potrebbe essere un problema serio. Perché, stando alle serie storiche, si rischia di dover fermare le auto quasi ogni 15 giorni.

Un anno fa la soglia venne superata per sette giorni consecutivi solo in quattro occasioni. Se si dovesse però ripetere la stessa situazione meteorologica dell’ultimo inverno, quest’anno i provvedimenti di blocco rischiano di raddoppiare. Una prospettiva che a Como, città già alle prese con problemi pesanti di mobilità, mette i brividi. «Mi chiedo se i blocchi servono davvero a migliorare la qualità dell’aria o se servono solo a lavarsi la coscienza» commenta l’assessore con delega all’Ambiente Simona Rossotti. «Chiederò un incontro alla Regione, perché bisogna superare questo modello, che si traduce solo in disagi se non vengono offerte modalità diverse per muoversi».

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