E Di Bari "chiama"
gli Amici di Como

"Noi siamo qui ad aspettare gli Amici di Como, e le loro intenzioni. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo, se hanno qualche proposta seria e concreta da fare, si facciano avanti"

Antonio Di Bari in sala stampa. Prima come improvvisato giornalista a far domande ai suoi giocatori, poi seduto lui al tavolo degli intervistati, insieme a Savino Tesoro. Un intervento congiunto, per dire sostanzialmente che «noi siamo qui ad aspettare gli Amici di Como, e le loro intenzioni. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo, se hanno qualche proposta seria e concreta da fare, si facciano avanti».
Un appello, lo definisce il presidente. In realtà è innanzitutto un richiamo all'attenzione, e alla cura di quello che bisognerebbe evitare nel futuro prossimo della società. «Se la situazione non prende una piega definita, qui si rischia di restare "ingessati". Non va bene, non si fa il bene di nessuno in questo modo, nè tantomeno del Como». Nel cui futuro c'è a breve il rinnovo delle cariche societarie - ora l'amministratore unico è Di Bari -, ma ci sono anche delle impegnative scadenze economiche. Entro metà ottobre vanno pagati stipendi e contributi ai giocatori, per i primi tre mesi. «Si rischia di avere problemi? Se si va avanti così si rischia di non poter prendere decisioni, di paralizzare tutto».

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