Banchini: «Inutile fare drammi
Il momento del Como resta ok»

L’allenatore del Como torna ad analizzare la sconfitta interna contro la Pistoiese

L’aveva detto, Marco Banchini. Prima di giocare con la Pistoiese l’aveva sottolineato più volte. «Non dobbiamo sentirci troppo bravi». Ed è stato forse anche questo uno dei problemi di domenica, anche ripensandoci a mente fredda. «L’avevo detto perché sentivo un’atmosfera anche troppo positiva - commenta il tecnico il giorno dopo -, e in effetti questa considerazione inizialmente ha avuto l’esito che volevo avesse, perché siamo entrati in campo molto bene. Ci ha fatto male prendere quel gol del pareggio, a prescindere da come lo abbiamo preso. Lì la partita si è messa in maniera diversa da parte nostro, abbiamo perso almeno un quarto d’ora, sbagliando. Mettiamoci poi anche qualche discutibile decisione dell’arbitro, la squadra si è innervosita. Siamo diventati una squadra normale», che in questo caso non ha un’accezione positiva.

Perché, come dice sempre Banchini, il Como deve essere sempre al massimo per ottenere quello che vuole.

«È diventata una partita “sporca” di serie C, e noi ci siamo anche adeguati ad affrontarla come tale. Ma a quel punto giocare palla a terra è diventato impossibile, e potevano essere decisivi gli episodi. Noi nell’episodio del gol avversario abbiamo commesso una serie di errori su cui non ci sono alibi: e se fai tre errori gravi nella stessa azione non puoi che prendere gol». Anche lì però c’era ancora mezz’ora abbondante per poter recuperare, «sì ed evidentemente è un saltino in avanti che dobbiamo ancora fare, riuscire a gestire il nervosismo che si crea in certe situazioni. Per essere una squadra di alta classifica ci manca ancora quel salto. Anche se è un problema che altre volte non abbiamo avuto, a Monza per esempio quando loro hanno pareggiato noi siamo andati avanti a giocare tranquillamente».

In casa diventa diverso, Banchini non lo dice ma certi mugugni del pubblico infastidiscono la squadra, che a volte invece quando gioca in trasferta è un po’ più libera mentalmente, specie nelle situazioni di difficoltà.

«Io credo comunque che non ci sia bisogno di fare drammi: siamo in un momento che in ogni caso è positivo, siamo in un campionato in cui regna l’equilibrio e tante squadre che stanno davanti a noi cadono in situazioni peggiori di questa. Ogni domenica ci sono sorprese, e come c’era da aspettarselo sono le squadre di bassa classifica nel girone di ritorno a metterci qualcosa in più». Quella di domenica, però, come la partita di domenica prossima ad Arezzo, era una gara in un certo senso alla pari. «Ed è stato veramente un peccato perderla, perché se invece avessimo vinto saremmo parecchio saliti in classifica: però ci sono sette squadre in quattro punti, siamo lì in tanti. E siamo in linea con gli obiettivi della società. In ogni caso, è almeno un punto perso».

Dopo la partita Banchini ha avuto qualcosa da dire anche sul campo.«Che non è un alibi, voglio sottolinearlo bene. Però il nostro è il campo peggiore, è in condizioni vergognose. Per noi che cerchiamo di fare un calcio propositivo palla a terra giocare qui è difficilissimo. Detto questo, la colpa della sconfitta è nostra. Ma in una stagione come questa può capitare, per quanto io sia il primo a esserne arrabbiato. Bisogna crescere ancora, e sappiamo di poterlo fare».

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