C’è Melgrati e il Como
chiude la porta

Il numero uno del Como protagonista anche nella vittoria di Cremona: «Non uso l’età come alibi»

Il suo segreto? «Non farsi mai vedere insicuro. Non dare mai l’impressione che siccome sei giovane puoi avere problemi di inesperienza. E non usare l’età come alibi». Non c’è che dire. Riccardo Melgrati è un ragazzo tranquillo. Tranquillo nel senso che sta affrontando con grande tranquillità questa sua prima esperienza da portiere “adulto”. Partito alla pari con il suo coetaneo - giovanissimi entrambi, nati nel ’94 - Crispino. Avvertito davvero all’ultimo minuto di essere lui il titolare scelto da Colella per l’inizio del campionato - «ma siamo alla pari, è stato davvero un testa a testa ed è assolutamente giusto così perchè non vedo differenze di valore tra me e lui» -, anche sabato sera a Cremona è stato assolutamente protagonista. «É stata una partita impegnativa, sì. Senza potersi permettere cali di attenzione, dal primo all’ultimo minuto».

E questo Como, ora, dove può arrivare anche grazie alle sue parate? «Credo ci sia ancora un bel margine di crescita per noi. Per tutta la squadra, me per primo. Io so di aver fatto delle buone partite, ma non sono ancora al mio livello ottimale. Ora abbiamo acquisito in difesa un giocatore importante come Giosa, bravissimo nel dare il meglio che può fare un giocatore di esperienza. Insegnare, non rimproverare e far notare gli errori. Tutti gli altri miei compagni sono giocatori di valore. In difesa e non solo. Sono certo che ci divertiremo e faremo bene, non c’è motivo per pensare il contrario». Con la Pro Vercelli sarà un’altra giornata impegnativa. «Tutte le partite lo sono. Sempre meglio essere pronti a dare il massimo». Dal primo all’ultimo minuto, come lui ha dimostrato di saper fare.

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