Como, dopo il cambio
il crollo definitivo

Meno gol, meno punti, niente vittorie e un distacco abissale dalla salvezza: da meno quattro a meno undici

Sempre di poco stiamo parlando, purtroppo. Però il Como di Sabatini e il Como di Festa cominciano ad avere numeri decisamente diversi. A favore della prima gestione, non di quella nuova.

Limitiamoci ai punti. Il Como di Sabatini ne ha raccolti sette in undici partite, quello di Festa tre in otto. E, a meno che non si riesca a raccogliere quattro punti nelle prossime due gare - attenzione, sia chiaro che saremmo felicissimi se questo avvenisse... - ci si avvia verso un rendimento addirittura dimezzato rispetto alla prima parte.Continuare su quel trend delle prime giornate non sarebbe stato comunque sufficiente per salvarsi. Ma il giorno dell’esonero di Sabatini la salvezza era distante quattro punti, ora sono undici.

Guardiamo un altro numero, quello dei gol. La squadra allenata da Sabatini ne ha segnati dieci in undici giornate, in otto partite con Festa ne sono arrivati quattro, tutti di Ganz. Rendimento offensivo dimezzato, con un solo giocatore in gol. Con Sabatini hanno segnato Sbaffo, Gerardi, Bessa, Ebagua, Cassetti, e Bentivegna, e non va dimenticato che Ganz è mancato per diverse partite per via dell’infortunio.

Quello che non è cambiato, invece, è il numero dei gol subìti. Nel senso che il Como di Sabatini ha preso venti gol in undici partite, quello di Festa quattordici in otto. Una media di poco meno di due reti subìte a partita. Se vogliamo però anche sotto questo aspetto c’è un punticino a favore della prima gestione: è successo soltanto due volte, in queste diciannove giornate, che si riuscisse a non prendere gol. Solo in due occasioni la porta del Como non è stata violata. E in panchina c’era Sabatini: contro il Trapani alla quarta giornata - a Novara, finì o-o - e poi nella partita successiva, quella vinta contro il Novara 0-2. Vittoria, altro punto per Sabatini. L’unico successo è arrivato nella sua gestione.

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