Como, niente mix: «Ok il girone Nord»

Il ds azzurro Dolci è a favore della suddivisione dei gironi secondo criteri geografici

«I tifosi amano i derby e gli spostamenti troppo lunghi complicano l’organizzazione del lavoro»

«È un campionato nazionale, non regionale. E se gli stadi sono vuoti è anche perchè si continuano a giocare le stesse partite», dice il presidente della Lega Pro Mario Macalli.

Lo dice a proposito di quello che sarà la nuova Lega Pro unica, in cui la modalità di divisione dei gironi è ancora da stabilire. Non necessariamente Nord, Centro e Sud.

.Tra gli addetti ai lavori del Como, invece, il pensiero è soprattutto uno. Quello della maggiore comodità, e inevitabilmente della minor spesa, che un campionato appena fuori porta potrebbe comportare. «È chiaro che logisticamente per noi sia estremamente più comodo un campionato giocato tutto al Nord - commenta il direttore sportivo del Como Giovanni Dolci -. Anche al di là del discorso economico, che peraltro in questo momento sta giustamente a cuore a tutte le società, è chiaro che è molto meno problematico affrontare spostamenti brevi. Si organizza meglio il lavoro, si perde meno tempo, non si devono fare i conti con gli orari degli aerei o con viaggi in pullman estenuanti».

Sull’aspetto sottolineato da Macalli relativamente al fatto che il pubblico potrebbe appassionarsi un po’ di più cambiando un po’ il parco avversarie, Dolci ricorda anche che «i tifosi si appassionano soprattutto con i derby. Per esempio, per noi, contro il Monza so che è una partita sentita. Come con la Cremonese, per esempio. E questo vale per tutti, in tutte le parti d’Italia».

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