Como, Terrani alza la voce
«Giù le mani dalla nostra B»

Parla uno dei protagonisti della promozione azzurra

Ci era andato vicino per due volte, perdendo la finale playoff. L’anno scorso con il Bari, due anni fa con il Piacenza. Giovanni Terrani ha trovato qui, nel Como, quello che inseguiva da un po’, la promozione in serie B. Una categoria in cui ha giocato tre stagioni a Perugia, dove l’altro giorno è stato applaudito con particolare entusiasmo alla sua uscita dal campo. E dove, anche lì, era andato vicino a un’altra promozione, perdendo la semifinale playoff, ma stavolta per la serie A.

«Questa è la mia prima promozione, e per me è stata veramente una liberazione. Alla fine della partita con l’Alessandria mi sono isolato per un attimo, per sfogare da solo tutta la mia gioia». Un traguardo che, lasciando quest’estate il Bari per venire in prestito al Como, forse sembrava meno raggiungibile. E invece... «e invece credo sia ancora più bello vincere così, quando intorno c’è meno pressione, quando in un certo senso all’inizio non te lo saresti potuto aspettare. Comunque, quando sono venuto qui, ho trovato subito un ambiente che aveva voglia di vincere, non è stata certo una scelta casuale».

E soprattutto, si è rivelata una scelta giusta per un giocatore che, dopo aver giocato nel girone del Sud, «posso dire che non ci sono gironi più difficili o più facili. Quello che cambia sono le piazze, tutte molto calde, ed è più problematico soprattutto giocare in trasferta. Ma è più una questione ambientale, di maggior pressione, che a volte diventa anche uno svantaggio. In realtà poi gli avversari difficili ci sono ovunque, gli esempi sono tanti. Guardate per esempio il Grosseto che ha segnato quattro gol al Lecco, una squadra che lottava per i primi posti...».

Del resto, il confronto di Perugia ha dimostrato che il Como è alla pari quantomeno di un’altra vincitrice, «chi vince è sempre forte, non si arriva primi per caso, in qualsiasi girone. E potrà essere una bella partita anche contro la Ternana, una squadra che ha ottenuto un punteggio stratosferico, e che conosco per averla affrontata già l’anno scorso con il Bari. Ma sarà una bella partita, oltre che per noi una bella festa».

Quattro gol - oltre che molte giocate decisive tra cui le due per i gol contro l’Alessandria il giorno della promozione – hanno impreziosito la sua stagione. «Il più importante sicuramente quello contro l’Alessandria all’andata, che ha chiuso la gara e che ha suggellato la nostra superiorità sulla rivale più pericolosa».

Terrani era già stato un obiettivo di Ludi in tempi recenti, «il direttore mi aveva già cercato quando era a Novara. Quando quest’estate ho saputo del Como ho accettato volentieri. Poi conoscevo mister Banchini, di Vigevano come me, più come compaesano che come allenatore, anche se da ragazzino per un breve periodo lo avevo avuto come mister nelle giovanili del Vigevano. L’ho più incontrato? No, non c’è più stata occasione, anche per via del Covid che ci ha tenuti chiusi in casa. Ma l’ambiente, le persone, mi erano piaciute subito. Non ho mai avuto dubbi su questa scelta».

Ora, però, il suo futuro è un’incognita. Terrani ha un contratto con il Bari, per un altro anno. «La mia volontà, ovviamente, è quella di poter giocare ancora qui, in una categoria che mi mancava e che ho contribuito a riconquistare. Ma non dipende solo da me. Spero davvero, però, che quella di sabato non sia la mia ultima partita con questa maglia».

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