Defendi festeggia
«Como, non mi fermerò»

Il pallone della tripletta è ancora lì, dentro un sacchetto. Se lo porterà a casa sua nelle Marche. E sarà un cimelio indimenticabile, perchè Edoardo Defendi quel pallone l’ha messo tre volte nella rete del Savona. Ed è stata la sua prima tripletta “da grande”. Ma non sarà probabilmente l’unica cosa da ricordare per lui in questa stagione, in cui sta tornando ad acquistare quello che aveva un po’ perso negli ultimi anni. Ottimismo e fiducia in sè stesso.

Un percorso non sempre semplice prima di arrivare all’uscita trionfale dal campo l’altro giorno, con lo stadio in piedi ad applaudirti..

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«No, e sinceramente anche nella prima parte di questa stagione ci sono stati momenti in cui ho avuto paura che certi “incubi” ritornassero. La stagione scorsa a San Marino per me è stata difficilissima...».

Sette reti del Como in due partite, un caso o c’è dell’altro?

«Come dicevo già domenica a fine gara, ci sono state certamente situazioni in cui si sarebbe potuto segnare di più e la palla non entrava, o andava sulla traversa o sul palo... Nel senso, non abbiamo mai ottenuto più di quello che meritavamo, al limite qualcosa in meno. Però non c’è solo questo. C’è un’effettiva crescita di tutti, questo anche grazie al fatto che parliamo, ci confrontiamo. Anche con il mister».

Pochi giorni fa è arrivato Altinier. Prima punta, come te. Che cosa hai pensato di questa scelta della società? «

Ho pensato che è bello stare in una squadra che pensa a rinforzarsi. E che più siamo a dare una mano meglio è. Tanto, comunque sia, c’è solo un modo per continuare a tenersi il posto: allenarsi bene, e dare sempre il massimo. Questo vale che si sia in tanti o in pochi. La strada è questa, e io voglio continuare a percorrerla».

L’intervista completa a Edoardo Defendi su La Provincia di martedì 4 febbraio

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