Hartono sfida Berlusconi
Monza-Como il derby dei ricchi

Miliardi di euro a confronto: domenica al Brianteo si gioca il derby più ricco d’Italia, uno tra i più ricchi del mondo

Questione, anche, di miliardi. Miliardi di euro a confronto. Domenica al Brianteo si gioca il derby più ricco d’Italia, uno tra i più ricchi del mondo. Una partita di metà classifica in serie B, oggi.

Ma per la disponibilità economica dei proprietari delle due società, i due club potrebbero stare molto più in alto. E forse tra non molto lo saranno.

Il calcio del futuro

Il calcio del futuro, quello dei magnati stranieri, contro il calcio degli ultimi decenni, quello dei ricchi imprenditori italiani, che sono sempre di meno.

Lui, Silvio Berlusconi, insieme al braccio destro calcistico di sempre Adriano Galliani, in casa ha un patrimonio che è meno della metà di quello di Robert Budi Hartono, il magnate a capo del gruppo che tra le sue proprietà ha anche il Como. E che fra l’altro è supportato anche dal fratello, Michael Bambang, che è il secondo uomo più ricco di Indonesia, dopo Robert ovviamente. Per intenderci, numero 86 e 89 della classifica degli uomini più ricchi del mondo.

Berlusconi non è nemmeno il più ricco d’Italia. Ma quanto sia in grado di mettere nelle sue squadre di calcio non c’è nemmeno da spiegarlo. Ed è sostanzialmente questa la diversità tra le due protagoniste di questo derby milardario, la filosofia di investimento.

Berlusconi ha preso il Monza per vincere subito, ha scelto di non badare spese, ha reclutato nomi importanti tipo Boateng e Balotelli, che guarda caso in Italia è stato poi avvicinato solo al Como come possibile obiettivo, verosimile o meno che fosse. La scelta del Monza è stata estremamente diversa da quella del gruppo indonesiano. E le spese sono state diverse: praticamente è stata fatta piazza pulita del passato, a più riprese. E senza mezze misure, gli obiettivi sono stati sin da subito dichiarati, vincere.

A Como si è ragionato in maniera diversa. La società è stata acquistata in serie D, quando ancora non si aveva neppure la certezza della promozione in C.

Vincere il campionato non era l’obiettivo dichiarato, non si è corso il rischio di affrontare spese eccessive ma si è ragionato a più ampio raggio.

Acquisto del centro sportivo, rafforzamento del personale in ufficio, la scelta di affidare la squadra a un tecnico come Giacomo Gattuso, che a livello di prima squadra non aveva l’esperienza dei colleghi del Monza, Cristian Brocchi prima e oggi Giovanni Stroppa. Un lavoro di gruppo, quello del Como, più che individualità. E un investimento decisamente meno oneroso di quello del club biancorosso.

Le ultime due vincitrici in C

Eppure, Monza e Como sono state le due vincitrici dei due ultimi campionati. In modo diverso, nettissimo il vantaggio del Monza due anni fa in C, più complicato e combattuto il cammino del Como, anche se comunque alla fine la vittoria è stata altrettanto indiscutibile. Il Monza dopo la promozione in B ha costruito una squadra per puntare alla serie A, il primo anno è arrivato terzo.

E oggi per il momento ha qualche problema in più. L’organico del Como costa certamente di meno, non ha obiettivi dichiarati, ma per ora è davanti in classifica. E al di là dell’entità dell’investimento immediato, la tranquillità economica e la solidità del progetto sono comunque un valore aggiunto che dà alla squadra e a tutto il gruppo tanta serenità in più. I soldi contano, dunque, anche se spesi in modo diverso e con diversa filosofia. Anche se domenica in campo non saranno i miliardi a decidere.

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