Altri cinghiali avvistati a San Fermo
Trappole e recinti contro l’invasione

Gli animali appaiono soprattutto al mattino presto e alla sera nelle aree abitate. Su 82 capi catturati nei primi sei mesi soltanto 15 sono stati quelli abbattuti dai cacciatori

Dopo il caso di Como , ancora cinghiali a San Fermo e sempre più vicini al centro abitato, accanto alle recinzioni di case e giardini. Negli ultimi giorni i cittadini residenti nell’area di via Bronno e sopra il bosco di via delle Busacce ne hanno visti diversi esemplari.

Un cinghiale ha anche attraversato la strada ad un automobilista, in via Ravona, verso le 19 nall’altezza del velobox. I cinghiali pascolano tranquilli, se ci si avvicina indietreggiano e scappano, ma poi tornano: probabilmente sono in cerca di acqua o di cibo.

«Non ci sono metodi e selettori naturali nell’ecosistema che possono gestire e limitare il numero di individui – spiega Giorgio Casati, presidente del Parco rieletto il 23 luglio per il nuovo quinquennio – abbiamo diversi metodi per catturarli e abbiamo autorizzato gli abbattimenti, effettuati da personale specializzato, il tutto per la conservazione dell’equilibrio ecologico e ambientale del parco».

I dati comunicati da Andrea Pasetti, naturalista e collaboratore del Parco Spina Verde sul problema cinghiali, parlano di 82 abbattimenti nei primi sei mesi dell’anno. Di questi 8 la metà circa sono femmine, 31 adulti e 51 cuccioli. Il metodo più usato, è proprio quello del recinto di cattura, su 82 animali, 37 sono stati presi così, poi 17 con i cani, 13 in gabbia-trappola e 15 “in diretto”, ovvero abbattuti dai cacciatori con i fucili. Dall’aprile 2016 nel parco della Spina Verde sono stati eliminati 380 cinghiali.

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