«Basta con i “botti” nella Spina Verde
Rischiamo di perdere specie protette»

Martino Ronzoni, tecnico ortopedico dei calciatori, è appassionato di ornitologia

Basta fuochi d’artificio nel parco della Spina Verde, altrimenti non si vedranno più né cinciallegre né allocchi.

Martino Ronzoni, 50 anni, tecnico ortopedico celebre per aver costruito i plantari agli atleti più famosi, non è un animalista fondamentalista: si è solo appassionato alle tante specie protette che vivono nel parco a nord di Como, una fauna a suo parere messa in serio pericolo dai botti delle feste estive di Cavallasca, San Fermo, Drezzo e Parè.

«Anche io come buona parte dei cittadini sono sempre andato alle sagre a vedere i fuochi – racconta Ronzoni – poi però alzando lo sguardo sul cielo vicino al parco della Spina Verde mi sono accorto delle centinaia di uccelli che fuggono via impazziti ogni volta che un vicino paese organizza uno spettacolo pirotecnico».

E aggiunge: «Si tratta di un tesoro inestimabile, ci sono specie protette, è un grande mondo faunistico ed ornitologico. Con i fuochi gli uccelli migratori perdono la rotta, inoltre i botti allontanano gli animali autoctoni che non riescono a fare ritorno sui nidi del nostro parco. Ci sono allodole e cinciallegre, falchi pellegrini e cuculi, gazze e fringuelli che rischiamo di perdere».

E conclude: «Prima però la protesta sarà serena e pacifica, coinvolgerò i trecento bambini delle scuole calcio che organizzo per portare a sindaci e parroci dei messaggi e delle riflessioni sulla tutela degli animali».

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