Ennesimo guasto, incubo Borgovico
Per l’assessore i lavori sono da fare

L’altra notte notte un’altra perdita nella rete idrica - Caos in città e timori per il rischio di ulteriori rotture

L’assessore ai Lavori pubblici Pierangelo Gervasoni tenta dapprima di trincerarsi dietro al più classico dei «no comment».

Poi però ribadisce che i lavori in via Borgovico vanno eseguiti con urgenza, come del resto si voleva fare già lo scorso luglio, quando la paralisi determinata da un primo test di chiusura parziale aveva convinto l’amministrazione comunale a riaprire la strada dopo poche ore dall’avvio dei lavori. Gervasoni ammette però di non sapere «né quando né come» procedere alla sostituzione delle vecchie tubature che perdono, se cioè intervenire di notte o di giorno, se già a partire dal mese di ottobre o più avanti nel tempo.

L’unica certezza è quella che bisogna intervenire, che occorre riqualificare una rete idrica ormai obsoleta, come dimostra la rottura che ieri mattina ha reinnescato lo stesso delirio della scorsa estate.

Tutto già visto: code da via Borgovico a Camerlata e oltre, verso Albate e verso Montano Lucino, per non dire di via per Cernobbio e della statale Regina.

Le incertezze

«La situazione è sotto gli occhi di tutti», dice Gervasoni che dalle parti di Palazzo Cernezzi è tra quelli che da più tempo spingono per avviare i lavori su un cantiere che - è bene ricordarlo - non è del Comune, al quale sono soltanto delegate alcune decisioni su tempi e modi dell’intervento, ma dell’acquedotto.

Tra le ragioni degli “oppositori”, cioè di quelli che vorrebbero posticipare ancora l’intervento, magari addirittura alla prossima estate, ci sono le gravi ripercussioni sul traffico - di cui si è riavuta dimostrazione ieri -, e con esse l’impossibilità di lavorare di notte, se non a rischio di togliere il sonno a migliaia di residenti della zona. Sono mesi che il Comune è alle prese con il problema Borgovico. Nacque tutto il giorno in cui negli uffici tecnici di palazzo si decise di imporre a quelli che avevano appena installato la celebre “fibra” il rifacimento di un cantiere che non piaceva per com’era stato completato. L’azienda, “Open fiber”, eseguì le disposizioni del Settore reti, se non che proprio in quei giorni si verificò la prima rottura di una tubazione, rottura che inizialmente sembrò collegata al posizionamento della fibra.

L’asfalto

Quelli dell’acquedotto (Lereti) provvidero ad aggiustarla ma quando tutto sembrava pronto per asfaltare e per non pensarci più (l’asfaltatura definitiva sarebbe stata sempre a cura di quelli di Open Fiber), gli stessi tecnici dell’acquedotto comunicarono che in realtà non si trattava di una rottura casuale o isolata e che tutta la conduttura, per un tratto di 400 metri, avrebbe dovuto essere sostituita.

Il resto è noto: l’amministrazione, sperando di fare prima della ripresa delle scuole, diede il via libera all’intervento, salvo poi sospendere tutto dopo la prima giornata di delirio, simile peraltro a quella di ieri. Naturalmente la recente chiusura dell’uscita autostradale di Monte Olimpino, imposta da Autostrade fino al 15 di novembre, non ha fatto che complicare ulteriormente il quadro.

A questo punto però la programmazione dei cantieri diventa un autentico rompicapo, a maggior ragione con l’inverno alle porte, con le feste di dicembre, le code in Autostrada. Al punto che qualcuno già si rammarica di non avere avviato l’intervento lo scorso agosto, al netto delle proteste.

Sul nodo Borgovico il sindaco Mario Landriscina ha più volte spiegato di volere «attendere relazioni precise per capire ogni virgola». Per fissare di nuovi i lavori, ha detto sempre il primo cittadino, «magari ad ottobre, magari la notte, pensavamo di poter lavorare in un periodo di relativa tranquillità grazie alle vacanze estive e così non è stato».

Già, così non è stato e però le tubature in via Borgovico ieri si sono rotte davvero. I lavori descritti a metà 2021 come «improrogabili» sono stati rinviati. E dovessero slittare ancora c’è la seria possibilità che si verifichino altre perdite, anche più gravi. Il timore oltre alla paralisi del traffico è lasciare un quartiere centrale come Borgovico senza acqua corrente, per non dire dei rischi che correrebbe anche il quartiere di Tavernola.

Adesso Gervasoni come successo a luglio attende la bufera politica, con gli attacchi delle minoranze che sono arrivati puntuali e che già quest’estate gli erano valsi una mozione di sfiducia proposta dal gruppo Rapinese. La maggioranza ha fatto quadrato attorno all’assessore ai lavori pubblici, ma qualche pezzo di partito ha salvato la poltrona di Gervasoni senza troppa convinzione.

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