«Il tassista? Sputi e valigia presa a calci»
E scarica i turisti un chilometro prima

Il caso L’incredibile vicenda riferita dal titolare di un b&b che attendeva due americani: «Non arrivavano e quando ho chiamato per parlarci mi ha risposto dandomi del somaro»

Immaginate di trovarvi in vacanza in California, a migliaia di chilometri di distanza da casa. Immaginate poi di chiedere a un tassista di condurvi nella residenza scelta per trascorrere le tanto attese ferie. Infine, provate a pensare a come vi sentireste se il tassista in questione vi scaricasse ben prima dell’arrivo a destinazione, al termine di un litigio per “futili motivi”, prendendovi a calci la valigia e sputandovi pure addosso. Diciamo che il ricordo di questa vacanza californiana non partirebbe certo nel migliore dei modi.

Anzi, probabilmente questo singolo fatto basterebbe per inficiare la valutazione complessiva sulle ferie, la California, l’America e quant’altro.

Ora ribaltate tutto, spostando i fatti a Como e investendo del ruolo di turisti due ragazzi trentenni in arrivo dagli Stati Uniti. Tocca ora dirvi che l’episodio, per quanto oggettivamente antipatico e – pensavamo fino a ieri – inverosimile, è realmente accaduto tra la stazione di Como San Giovanni – dove i due turisti californiani erano arrivati – e Cernobbio, dove avrebbero dovuto arrivare.

A raccontarcelo è Nico Petrella, origini toscane e innamorato del Lario, che con la moglie Jennifer O’Hearn gestisce case vacanza a Como e in provincia, tra cui quella di Cernobbio dove i due turisti erano diretti.

La vicenda

«Avevo lasciato loro le indicazioni, in italiano e in inglese, su come arrivare da noi a Cernobbio – spiega – Lo faccio sempre, anche perché le case sono in una via complicata. Dopo circa 25 minuti, era sabato alle 13 e non c’era traffico, non vedendoli arrivare, ho ricontattato i turisti e la risposta che mi sono sentita dare, dal tassista, è che ero un somaro e che lui faceva questo mestiere da decine di anni e non aveva bisogno del mio aiuto e tanto meno delle mie indicazioni». Telefonata subito interrotta per non proseguire il litigio, precisa Petrella: « Non mi pareva il caso di andare oltre, con i clienti presenti».

Il taxi comunque, nemmeno nei minuti successivi arriva a destinazione, fin quando il gestore della casa vacanze riceve una telefonata dai suoi clienti: «Ci venga a prendere, il tassista ci ha fatto scendere prima di arrivare a destinazione, ha preso a calci la nostra valigia e ci ha sputato addosso».

L’impronta della scarpa è del resto ben evidente nella foto scattata subito dopo, come pure il fatto che i due turisti erano stati abbandonati a circa un chilometro dalla destinazione.

Avvisati i vigili

Dell’accaduto, da quanto è stato possibile ricostruire, sono già stati informati sia il Comune di Como che gli agenti della Polizia locale.

«Come è finita la vacanza per i due ragazzi americani? Benissimo, erano entusiasti del Lago di Como e dei nostri paesaggi». Perché alla fine, a salvarci, è madre natura.

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