«Io, sull’aereo che precipitava. Il terrore»

Il drammatico racconto dell’uomo di Fino sul volo costretto all’atterraggio d’emergenza in Canada. Con lui anche un cuoco canturino

«Non resta che chiudere gli occhi e pregare». Una prima botta sulla scocca dell’aereo, 192 passeggeri urlano, qualche hostess, erano undici i membri dell’equipaggio sul boeing 767-300 dell’American Airlines, cade e si ferisce.

Al secondo colpo, nel mezzo della turbolenza, a quasi 10mila metri d’altezza, l’aereo si tuffa nel vuoto, in picchiata. Su quel volo, da Miami a Milano, c’erano anche Prakash Kistoo, cittadino italiano originario delle Mauritius e residente da anni a Fino Mornasco e Angelo Rizzon, canturino, nato a Napoli, il cuoco del ristorante finese “Il Casottino”.

«Sono ancora scosso, frastornato – racconta Kistoo, rientrato a casa – in quell’attimo eravamo tutti convinti di precipitare. Al primo colpo pensavamo si trattasse di una bomba, un missile, di chissà quale attentato. Le persone a bordo gridavano, si disperavano, erano incontenibili. Poi è arrivata una seconda forte scossa, a quel punto anche il personale di volo era in balia del vuoto. Ho chiuso gli occhi e ho pregato».

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