Le minacce della ’ndrangheta alle società comasche: chieste pene fino a 24 anni di carcere

Criminalità La Procura antimafia chiude la requisitoria a carico degli 11 imputati accusati di una serie di reati legati alla locale di Fino Mornasco

È un conto salatissimo quello presentato dai pubblici ministero Sara Ombra e Pasquale Addesso a carico degli undici imputati protagonisti del processo, in corso a Como da mesi, sulle presunte minacce, le asserite estorsioni, le bancarotte con protagonisti affiliati della ’ndrangheta. La condanna più alta è stata sollecitata ad Antonio Carlino: 24 anni di carcere per associazione delinquere di stampo mafioso e per la bancarotta di una cooperativa; 22 gli anni chiesti per Massimiliano Ficarra, già coinvolto in una serie di fallimenti di società cooperative specializzate nel mondo del servizi; stessa richiesta per Alessandro Tagliente, considerato il braccio destro del boss - già condannato anche per omicidio premeditato con l’aggravante mafiosa - Bartolomeo Iaconis; e a proposito della famiglia Iaconis, 9 gli anni di carcere sollecitati dall’antimafia per il figlio del boss, Giuseppe Iaconis.

Ora la parola passa alle difese. La sentenza attesa entro l’estate.

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