«Nel bianco c’è amore»
È comasca la casa
delle persone albine

L’associazioneAlbinit, attiva dal 2008, ha la sede nazionale a Grandate

«Ci rivolgiamo ai familiari, al personale scolastico e agli operatori sociali»

«Il bianco non è assenza di colore, ma pienezza di amore. Siamo belli, forti e sorridenti e il sole ci rende ancora più splendenti» scrive Alessio nella sua poesia “Il Bianco” dedicata ai bambini albini come lui.

Non ci sono particolari difficoltà nell’essere una persona albina in Italia «Non è detto che ci siano. Ma ci sono dei momenti nella vita delle famiglie in cui avere un punto di riferimento può essere prezioso – spiega Marzio Glauco Ghezzi, segretario di Albinit, associazione nazionale con sede a Grandate - Quando c’è la dichiarazione da parte del medico della patologia nel neonato è un momento traumatico perché i genitori iniziano a cercare il significato di questa parola misconosciuta. L’associazione aiuta a capire di cosa si tratta, offre indicazioni su dove recarsi per le analisi e supporto perché, una volta chiara la problematica medica, si possa affrontare quella socio educativa che li aiuta a capire chi è loro figlio».

Difetti di vista

Le persone albine hanno difficoltà “ai confini”, che si possono superare con accorgimenti e attenzioni. In alcuni casi hanno un vista molto debole, intorno ai 2,50 decimi, e devono proteggere ogni parte del corpo dal sole senza che questo li debba necessariamente limitare. Per esempio, con le adeguate protezioni, possono andare a sciare in montagna. La grande emergenza drammatica per le persone albine è la credenza diffusa nell’area centrafricana che li vede come amuleti, portatori di un grande valore e quindi spesso rapiti e uccisi. Una superstizione che è una discriminazione al contrario. Albinit sostiene l’appello di Amnesty International che denuncia la situazione in Malawi.

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