“Pedelaghetto” di Grandate
Servono 5 milioni per prosciugare l’area

È vicino alla chiesa della Madonna del Noce.Importanti ditte sono periodicamente invase dall’acqua, le idrovore non bastano

Pedelaghetto non è scomparso, ma la pioggia quest’anno ha dato tregua alle falde della piana di Como. Entro la settimana i Comuni consorziati apriranno le buste per assegnare l’incarico a un progettista per risolvere il preoccupante l’innalzamento delle acque.

Dal 2014 tra Grandate, Montano Lucino, Luisago e Villa Guardia, si assiste alla risalita dell’acqua dalla terra, tante cantine e magazzini sono finiti a mollo, dal pavimento zampillava l’acqua. Il fenomeno ha messo in difficoltà anche comparti commerciali e industriali, ditte e aziende, per fare qualche esempio Mantero, Gentili, Guarisco, ArteStampa, molte altre realtà sarebbero da citare. L’emblema di questo minaccioso problema è un nuovo bacino idrico, battezzato dai cittadini Pedelaghetto, comparso all’improvviso oltre il passaggio a livello della chiesetta della Madonna del Noce.

Nonostante le idrovore, messe in azione in dicembre, nonostante cumuli di terra riversati a lato, il lago verso i boschi è ancora ricco di acqua. Risolvere il problema non sarà semplice perché una prima stima valuta in 5 milioni di euro l’ammontare alla costruzione di un sistema di vasche e canali per far defluire l’acqua in eccesso verso zone boschive e verdi. Servirà trovare un bando regionale, nazionale o magari europeo ad hoc, per finanziare l’opera.

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