Petizione contro i fuochi d’artificio. «Basta, spaventano i nostri animali»

Cernobbio Raggiunte in pochi giorni le 350 firme: «Tuteliamo la fauna e la qualità dell’aria». Il sindaco: «Faremo il possibile per agevolare gli spettacoli pirotecnici a basso impatto acustico»

Una petizione per dire basta ai fuochi d’artificio a Cernobbio e in tutta la provincia. È quella indetta da Marialuisa Righi, insieme ad altri comaschi, e che negli ultimi giorni ha superato le trecentocinquanta firme. Il sindaco Matteo Monti spiega: «Faremo il possibile per agevolare gli spettacoli pirotecnici a basso impatto acustico». Il primo cittadino precisa di non aver ancora ricevuto a protocollo il documento dei cittadini ma che è sua intenzione tenere in considerazione quanto esposto dai firmatari. «La petizione – come spiega Righi – nasce con l’obiettivo di tutelare non solo gli animali che vivono nelle nostre case, ma anche la fauna selvatica. Gli scoppi spaventano questi esemplari che fuggono dalle aree dove vivono e in alcuni casi possono arrivare alla morte. Non solo, c’è anche l’impatto sull’inquinamento che non può non essere preso in considerazione».

«I fuochi artificiali generano un livello di rumore superiore a quello dei petardi e degli spari (140 decibel) e di quello di alcuni jet (100 decibel)»

Nel documento (disponibile sul sito change.org) destinato al sindaco di Cernobbio e a tutti i primi cittadini del territorio, si legge che «nelle ore immediatamente successive all’utilizzo di fuochi d’artificio si registra un peggioramento dei valori della qualità dell’aria, anche con elevati picchi in atmosfera, in particolare di polveri sottili (PM10). I fuochi artificiali generano un livello di rumore superiore a quello dei petardi e degli spari (140 decibel) e di quello di alcuni jet (100 decibel)». I firmatari chiedono così nel rispetto di «chi abita, vive ed è parte integrante dell’habitat, che sia umano o no» di sospendere gli spettacoli pirotecnici.

Un fatto evidente a tutti è che senza dubbio nell’ultimo anno i fuochi d’artificio, soprattutto nei Comuni che affacciano sul lago, sono aumentati rispetto al passato. Solo a Cernobbio nell’ultima settimana sono stati organizzati per quattro giorni consecutivi spettacoli pirotecnici davanti a Villa Erba. «Prendo atto di questa petizione – spiega il sindaco Monti - ma ad oggi non ho ricevuto nulla al protocollo, senza dubbio terrò in considerazione la questione che hanno sollevato questi cittadini sul disturbo dei fuochi».

«La tassa pagata per i fuochi viene reinvestita sul territorio; utilizzeremo delle risorse per valutare l’impatto acustico e decidere di conseguenza come comportarci»

Il primo cittadino spiega che negli ultimi anni ha aumentato la tassa sui fuochi (che non comporta oneri per il Comune) che è passata da 500 a 750 euro. «E’ mia intenzione portarla a mille euro – aggiunge – con l’obiettivo di consentire uno sconto a coloro che per l’anno 2023 utilizzeranno fuochi a basso impatto acustico. Un altro obiettivo è quello di lavorare insieme a Camera di Commercio e ai sindaci che autorizzano lo sparo fuochi».

La firma finale per l’autorizzazione, infatti, è del sindaco che dà il via libera a seguito di una serie di pareri, tra cui quello dell’Autorità di bacino che rilascia l’autorizzazione per la concessione demaniale. «La tassa pagata per i fuochi viene reinvestita sul territorio – conclude Monti – utilizzeremo delle risorse per valutare l’impatto acustico e decidere di conseguenza come comportarci. Non credo però che sia giusto eliminare del tutto gli spettacoli pirotecnici».

© RIPRODUZIONE RISERVATA