Prima allagamenti, ora siccità
Acqua a Grandate, un bel rebus

Ce n’è davvero tanta ma viene razionata durante il giorno. Utilizzo “non domestico” vietato dalle 8 alle 21: dura guerra agli sprechi

Acqua sì: troppa, nella falda, tanto da allagare le aziende. Acqua no: scarseggia perché fa caldo e occorre limitarne il consumo per gli usi non domestici.

Lo strano caso dell’acqua a Grandate. Troppa, tanto da avere rilevato un innalzamento della falda, forse causata dai lavori della “famigerata” Pedemontana. E troppo poca, tanto da dover saggiamente emettere un’ordinanza per limitarne il consumo prima di restare a secco.

A dicembre, per scongiurare il pericolo che, successivamente agli allagamenti della metà di novembre, altre aziende restassero in ginocchio per mesi ogni qualvolta piovesse, il Comune avviò un iter, tutt’ora in corso, con altri cinque paesi della zona (Montano Lucino, Luisago, Villa Guardia, Cavallasca e San Fermo) per partecipare a un bando regionale, così da ottenere un finanziamento per la progettazione di interventi di riqualificazione fluviale, bando aggiudicato a maggio con l’assegnazione di 40 mila euro complessivi per la progettazione di interventi di riqualificazione fluviale del Seveso. A luglio, precisamente il 15, l’ordinanza del sindaco che, vista l’ondata di grande caldo e considerato che è meglio tenere come preziosa l’acqua a disposizione, vieta l’utilizzo dell’acqua dell’acquedotto comunale dalle 8 alle 21 per tutti gli usi non domestici.

Questo fino al 15 settembre.

LEGGETE l’ampio servizio su LA PROVINCIA di SABATO 18 luglio 2015

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