Ristoranti, controlli a Ferragosto
Il cinese paga la multa e riapre

Al Miryoku tre lavoratori irregolari tra cui anche un minorenne. A San Fermo non osservate le norme di sicurezza. Multe per 73mila euro

Il controllo è arrivato quando meno se lo aspettavano, a Ferragosto, una giornata in cui quasi tutti sono in ferie, ma non i ristoranti, che anzi registrano solitamente picchi elevatissimi di lavoro. E proprio facendo leva sull’effetto sorpresa, i carabinieri del Nucleo in forza all'Ispettorato del lavoro di Monte Olimpino hanno pianificato un blitz in un paio di ristoranti etnici a Lipomo e a San Fermo della Battaglia, per controllare quali fossero le condizioni delle persone impiegate in cucina e nel servizio.

E hanno trovato in entrambi gli esercizi irregolarità tali che hanno portato alla sospensione di una delle due attività e alla prescrizione di sanzioni e ammende salatissime in ambo i casi; 16.400 euro di multe e sanzioni per 57mila euro.

Giovedì sera poco prima delle 20 i militari hanno bussato alla porta di due esercizi di tipo “all you can eat”, che praticano prezzi fissi lasciando ai clienti la possibilità di mangiare tutto ciò che desiderano.

Il primo, a Lipomo, insegna Miryoku, società Sansuo Srl, è quello dove sono state riscontrate le irregolarità più gravi. I militari hanno rilevato la presenza di tre lavoratori su dodici in nero, una percentuale del 25%, dunque superiore al 20% oltre la quale scatta la sanzione della chiusura: e così l’attività è stata sospesa, in attesa che il titolare la multa e metta in regola tutti i lavoratori. Tra i tre arruolati in nero, i carabinieri hanno trovato anche un minore. Meno gravi i rilievi mossi nei confronti dell’altro esercizio, Sushi Komachi di San Fermo, dove un solo lavoratore sui 9 impiegati è risultato irregolare.

Il giorno successivo i dipendenti sono stati regolarizzati a tempo di record e la multa è stata pagata nella misura del 25%: così il ristorante etnico Miryoku ha potuto riaprire i battenti.

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