San Fermo-Cavallasca, l
L’unione è fatta

I consigli comunali dei due paesi hanno ratificato il «sì» definitivo dopo l’esito del referendum. La pratica passa in Regione: «Si tratta di uno dei primi esempi di fusione, sarà un modello per tutta Italia»

A meno di una settimana dall’esito del referendum sulla fusione, attraverso cui la ricca San Fermo incorporerà la bella e nobile Cavallasca, c’è il via libera dei due consigli comunali affinché in Regione si lavori per discutere e approvare il progetto di legge su questa fusione, la prima in Lombardia per incorporazione.

Venerdì sera si sono tenuti in contemporanea i due consigli comunali. Quello di Cavallasca, presieduto dal sindaco Fausto Ronchetti che resterà in carica fino a quando l’iter burocratico non arriverà alla fine, e quello di San Fermo con il sindaco Pierluigi Mascetti, che da quando verrà promulgata la legge regionale guiderà il nuovo paese nato per incorporazione con 7.700 abitanti e una superficie di 5,79 chilometri quadrati.

I due consigli comunali hanno deliberato sull’esito del referendum, che ha visto vincere il sì con l’86,13% a San Fermo e l’80,90% a Cavallasca, e sui documenti da inviare al più presto in Regione, tra cui la relazione sulle motivazioni della fusione.

«Salvo imprevisti i tempi dovrebbero esserci – dice Luca Gaffuri, consigliere regionale del Pd – è importante che si arrivi in Regione prima di dicembre, quando si discutono le leggi di bilancio, è bene che la richiesta si incardini in commissione al più presto». Anche secondo il sottosegretario regionale, Alessandro Fermi (Forza Italia), non dovrebbero esserci ostacoli all’approvazione della legge regionale entro fine anno.

Nel luglio 2015, fu Fermi a suggerire la possibilità di fusione per incorporazione ai due sindaci: «Chapeau per il risultato e per l’ottima gestione delle due amministrazioni: è stato un bene accelerare e occorre che ci sia un ritorno di celerità anche da parte della Regione, perché questa è la prima fusione per incorporazione in Regione, e una delle prime in Italia: farà da modello per altre».

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