Si rompe la condotta,
28 ore senza l’acqua

Montano Lucino: guasto improvviso alla stazione di via Montale, cinquemila persone all’asciutto da mercoledì. Dal panettiere al supermercato, paralizzate le attività. Solo nel tardo pomeriggio di giovedì il ritorno alla (quasi) normalità

Tutto il paese è rimasto senz’acqua per 28 ore consecutive. Tanti disagi ed una situazione surreale, mai accaduta prima con simili dimensioni. Questa volta l’imprevisto, ovvero la rottura improvvisa della condotta che esce dalla stazione principale di via Montale ha creato un black out idrico da paura.

Tutto il paese a secco dall’ora di pranzo di mercoledì a quasi ora di cena di ieri. Anche se, ancora alle 20, non mancavano le segnalazioni di rubinetti a secco. Le prime avvisaglie che qualcosa stesse andando storto a mezzogiorno di mercoledì, poi l’interruzione della fornitura idrica in tutto il paese. Quasi 5.300 abitanti, grandi e piccole ditte, centro commerciale e supermercati, parrucchieri, bar, ristoranti, allevatori, artigiani e scuole, tutti senz’acqua per quasi due giornate. Il fornaio l’altra notte non è riuscito a fare il pane per la giornata di ieri, «una cosa mai successa in 70 anni di panificazione».

Le comunicazioni sulla riparazione da parte di Como Acqua si sono susseguite come bollettini medici nella giornata di mercoledì raccomandando alla popolazione di non consumare troppa acqua, qualora ci fosse stata. Ma la riparazione non ha retto e i rubinetti non sono stati riaperti.

Como Acqua ha organizzato delle autobotti, ma nelle case di Montano, la frazione di monte, l’acqua non arrivava. Con l’aiuto del Gesc (gruppo ecologico studenti comaschi) nel pomeriggio c’era un’autobotte in zona del parcheggio della chiesa di Lucino, poi salita in via dei Mille a Montano, la gente andava a prendere l’acqua con i contenitori. Rabbia, nervosismo e parecchie esternazioni via social che puntualizzavano il disagio. Poi, verso le 17, l’acqua ha ricominciato a scendere dai rubinetti, ovviamente torbida, color aranciata e al profumo di candeggina. Il sindaco Introzzi ha pubblicato un’ordinanza in cui si obbliga la popolazione a bollire l’acqua del rubinetto prima di usarla. (Paola Mascolo)

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