Spacciatore arrestato nei boschi
Ha una condanna per omicidio

Montano Lucino, era uscito un anno fa dal carcere, fermato dalla polizia Aveva con sé 1.600 euro in contanti e 25 grammi di droga

Era uscito di carcere dodici mesi fa , dopo averci trascorso gli ultimi nove anni della propria vita per scontare parte di una condanna a 14 anni di carcere per omicidio volontario. Giovedì sera i poliziotti della squadra volante di Como lo hanno nuovamente trascinato in manette dietro le sbarre perché, una volta libero, ha pensato bene di darsi allo spaccio di droga.

Ha retroscena per certi versi clamorosi (se non addirittura inquietanti) l’arresto compiuto dagli agenti della Questura durante un normale controllo delle zone boschive di Montano Lucino, non lontano dall’area dell’ospedale, da tempo diventate meta prediletta per i tossicodipendenti non solo comaschi.

Giovedì sera i poliziotti hanno arrestato un uomo di 39 anni, nazionalità marocchina, irregolare in Italia. La pattuglia della squadra volante, attorno alle 20, si trovava a Montano Lucino tra via Roma e via Olginati quando ha notato, in una radura tra gli alberi, due persone sedute in quello che aveva tutta l’aria di essere un bivacco di spacciatori in attesa di clienti.

Sospetto che si è rivelato confermato. Perché è bastato che i due agenti scendessero dalla volante e intimassero l’alt ai due, per vederli fuggire tra la boscaglia. A questo punto i poliziotti si sono lanciati all’inseguimento di almeno uno dei due fuggitivi. Una corsa terminata con il “placcaggio” del sospettato, il quale ha tentato di divincolarsi e di fuggire senza tuttavia riuscire. Ammanettato, l’uomo è stato accompagnato in Questura per essere identificato e controllato.

Nel corso della perquisizione i poliziotti hanno trovato, all’interno del borsello dell’uomo, un bilancino di precisione, del cellophane per il confezionamento della sostanza stupefacente, ben 1600 euro in contanti (ovvero l’incasso della giornata per la vendita della droga, ne sono convinti gli inquirenti) e 25 grammi di sostanza stupefacenti. Aveva un po’ di tutto: dall’eroina alla cocaina, per arrivare fino all’hascisc.

Nel corso dei controlli sull’identità dell’uomo ( finito in manette con l’accusa di detenzione di droga ai fini dello spaccio e di resistenza a pubblico ufficiale) gli investigatori hanno scoperto che un anno fa era uscito di cella, dove vi era rimasto per 9 anni per scontare una condanna per omicidio volontario.

Assieme a un connazionale aveva ucciso un transessuale brasiliano cadavere il pomeriggio della vigilia di Natale del 2008 da tre agricoltori sulla riva di un canale nella campagna tra l’hinterland milanese e la campagna pavese. Per quel delitto i due vennero condannati, con rito abbreviato, a 14 anni di carcere.

Ieri ha patteggiato altri due anni di reclusione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA