Un caso di variante inglese a Campione
Il sindaco: «Ci sono stati troppi eccessi»

È una studentessa che frequenta le scuole superiori a Como: in quarantena, è in buona salute. L’enclave ormai era diventata una zona franca per gli svizzeri soggetti a restrizioni

Isolato un caso di variante inglese del Covid-19 a Campione d’Italia, il sindaco: «Troppi eccessi, serve prudenza». Una giovane del paese che frequenta un istituto scolastico superiore comasco è stata trovata positiva alla variante inglese, una mutazione più rapida e trasmissibile del virus.

Variante che in realtà è ormai divenuta predominante sul nostro territorio. La giovane risulta essere in quarantena e in buone condizioni di salute. Nonostante ciò i dati relativi alla pandemia nel Comune di Campione d’Italia non sembrano allarmanti, ma sono parziali.

Il numero dei positivi interni all’enclave infatti non tiene conto dei tanti campionesi residenti in Ticino, la maggioranza dei reali abitanti. «È così, non abbiamo un quadro completo – spiega il sindaco Roberto Canesi – le statistiche non sono onnicomprensive. Chiederò maggiori dettagli sul caso segnalato di variante inglese. È vero però che al momento la situazione in Ticino è più serena. Al contrario della Lombardia dove la pandemia sembra aver trovato nuovo vigore, qui in Svizzera i contagi sono in calo, come da diversi giorni anche i ricoveri. Dunque gli italiani hanno deciso per una nuova stretta, con il passaggio alla zona arancione, mentre i ticinesi hanno aperto alcune attività, non i bar e i ristoranti».

Per settimane i ticinesi sono “fuggiti” nei ristoranti e nei bar di Campione d’Italia essendo in vigore in Svizzera delle restrittive norme anti Covid. L’enclave era diventata una specie di zona franca, un fenomeno comunque non illegale. Va anche detto che in Ticino si scia, contrariamente all’Italia.

«Ai campionesi chiedo responsabilità, rispettino le regole con attenzione – dice Canesi – nelle ultime settimane ci sono stati in paese molti eccessi, troppi non lo nascondo. Ho chiesto anche agli esercenti di essere rigorosi, ma la gente è stanca e risponde meno alle normative. Queste continue aperture e chiusure, in aggiunta anche alle differenze tra Italia e Ticino, generano molta confusione».

Sergio Baccilieri

© RIPRODUZIONE RISERVATA