A 91 anni sventa la truffa telefonica. Da Oscar, finge di cascarci e fa bloccare una donna

La storia Si dice disposta a consegnare novemila euro, ma nel frattempo avvisa la polizia. E così, quando la truffatrice si presenta alla porta per riscuotere, trova ad attenderla gli agenti

Tempi duri per i truffatori. E’ presto per cantare vittoria, ovviamente, considerata la vastità del problema, ma qualche segno positivo di reazione da parte degli anziani inizia ad emergere. Non più vittime sacrificali del malvivente di turno, ma cittadini in grado di difendersi e di inguaiare – come nel caso di cui stiamo per parlarvi – coloro che volevano raggirarli.

L’ultimo esempio è accaduto in questi giorni in città, ed ha portato a fermare e identificare una sospettata (condotta in Questura) dopo che la vittima – una signora novantenne – aveva intuito di essere nel centro della classica truffa del nipote in ospedale e della successiva richiesta di soldi per curarlo.

A raccontare l’episodio è un famigliare della signora che vuole mantenere l’anonimato, volendo tuttavia riferire l’accaduto per aiutare anche altri anziani a difendersi. «Quando è arrivata la chiamata sul telefono fisso per fortuna c’ero in casa anche io – racconta il parente, che ha già sporto denuncia per l’accaduto – Una voce, dall’altro capo della cornetta, segnalava che il figlio era gravemente malato di Covid, ricoverato all’ospedale Valduce, e che per essere salvato necessitava di una serie di costose iniezioni».

L’anziana, che aveva risposto alla telefonata, capisce subito di essere di fronte ad un tentativo di truffa e fa intuire al parente quello che sta avvenendo. Quest’ultimo, mentre la signora con una scusa mantiene la telefonata aperta, chiama la polizia avvisando in merito a quello che sta avvenendo e chiedendo l’invio di una pattuglia. Così, nella casa del centro, arrivano anche gli agenti che guidano la novantenne in quello che deve riferire.

Interpretazione da Oscar

I truffatori provano a chiedere soldi, anche oggetti preziosi, e fingono di passare alla signora un medico del Valduce per riferire in merito al quadro clinico del (finto) figlio malato. «Hanno chiesto quanti soldi c’erano in casa, tremila euro non gli bastavano, ne volevano di più». Così la signora, proseguendo nella sua interpretazione da Oscar, inizia a dire di avere anche gioielli, pure un orologio Rolex, tutto con l’obiettivo di tenere i malviventi il più possibile al telefono per organizzare il tranello. «Chiedevano novemila euro», dice il parente dell’anziana, ammirato dalla determinazione mostrata da quella che avrebbe dovuto essere – nelle intenzioni dei truffatori – la vittima.

Il lieto fine

Con l’appoggio degli agenti, sempre presenti in casa, viene anche organizzato un appuntamento. L’anziana a questo punto chiede informazioni su chi verrà a ritirare i soldi e i gioielli, ricevendo anche una descrizione della persona che, poco dopo, avrebbe suonato al campanello. Materiale prezioso a disposizione della polizia. Così, appena la donna descritta dalla voce al telefono si presenta alla porta, la trappola si chiude e gli agenti vengono allo scoperto, al pari dei parenti che erano sempre stati in casa per aiutare la signora novantenne a portare a termine il proprio tranello.

Tutto è finito per il meglio, dunque, con la donna passata a ritirare i contanti che ora dovrà spiegare a un magistrato perché fosse presente in quel punto. E dovrà anche spiegare chi in quella casa l’aveva mandata.

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