A sinistra (ri)ecco Vittorio Nessi
FdI, altre bordate contro la Lega

Candidato sindaco, l’ex magistrato “supera” Bartolich: sta valutando - Fratelli d’Italia dopo le accuse di Turba: «Non dia lezioni, Como non è Canzo»

Como

A sinistra litigano, a destra pure.

Mancano sette mesi abbondanti al voto per il nuovo sindaco, eppure il livello di tensione all’interno delle coalizioni è già altissimo. Nel centrosinistra, tramontata l’ipotesi Paolo De Santis (si è lavorato per una candidatura bipartisan, con una parte del centrodestra, a partire da Fratelli d’Italia), siamo già ai soliti veti e contro veti. L’idea di puntare su Adria Bartolich è sostenuta dall’ala del Pd vicina alla deputata Chiara Braga ma non dalle altre anime del partito, ma allo stesso modo non c’è accordo su altre opzioni come quella di una corsa della consigliera Patrizia Lissi o dell’ex segretario cittadino Stefano Legnani.

In questo scenario è tornato in primissimo piano il profilo di Vittorio Nessi, ex magistrato e attuale capogruppo di Svolta Civica, la lista di Maurizio Traglio. Nessi, uomo d’esperienza che gode certamente di notevole stima in città, è stato “sondato” nelle ultime ore e non ha detto no, chiedendo del tempo per riflettere sul da farsi. È una candidatura, quella dell’ex pm, che potrebbe in effetti trovare consensi ampi nella variegata galassia del centrosinistra. Le alternative? Si parla ancora dell’ex assessore Lorenzo Spallino (ma le quotazioni sono in ribasso, lui per primo non sarebbe convinto) e di un fantomatico nome della società civile ancora tutto da “costruire” nell’ambito di un’operazione simile a quella sfociata quattro anni fa nella candidatura di Traglio.

Passando al fronte opposto, il centrodestra, c’è da registrare l’ennesima frizione tra Lega e Fratelli d’Italia. Il Carroccio ha lasciato intendere - con le dichiarazioni di Alessandra Locatelli al nostro giornale - di vedere con favore una ricandidatura di Mario Landriscina, ormai da tempo vicinissimo al partito di Salvini e solo formalmente “civico”, mentre il sottosegretario Fabrizio Turba ha stigmatizzato la guerriglia nei confronti dello stesso Landriscina portata avanti dagli esponenti di FdI, tutt’altro che favorevoli a un bis («criticano per una scelta di comodo, non fanno il bene del territorio», aveva detto in sintesi). Ebbene, ieri dai vertici cittadini di Fratelli d’Italia - Enrico Avalli e Matteo Ferretti - è arrivata una replica pepata. «Vorremmo confrontarci - scrivono - sul candidato con i nostri omologhi e non leggere le intemerate di Turba. Con tutto il rispetto per Canzo (Turba ne è stato a lungo sindaco, ndr), qui stiamo parlando del capoluogo di provincia. Da Turba non prendiamo lezioni e gli ricordiamo che al governo con i 5Stelle non c’eravamo noi. Si ostina a non comprendere la lezione arrivata domenica dagli elettori, con il centrodestra che perde consensi».

E ancora: «Vogliamo discutere in fretta e ragionare per il bene della città, senza imposizioni. Prendiamo atto che, in assenza di dichiarazioni di Landriscina e della sua scomparsa lista civica, la Lega ha messo il cappello al sindaco, ufficializzando una cosa nota da anni. In ogni realtà amministrativa “normale” i dirigenti politici discutono per capire su chi puntare, ma non a Como. Noi restiamo in attesa di un tavolo politico per capire ed esprimerci. Fermo restando che il “caso”, trattandosi di un capoluogo di provincia, verrà discusso a Milano e poi a Roma, non in Vallassina».

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