Acqua, rincari ma senza stangata
Per una famiglia 10 euro all’anno

Le bollette 2022: atteso un aumento dell’8% sui consumi in base alle tariffe nazionali - Lereti: «In parte anche per gli investimenti che abbiamo fatto per migliorare l’acquedotto»

Si avvicina la fine dell’anno. Le anticipazioni su quello che accadrà alle tasche degli italiani nel 2022 – in termini di aumenti e bollette – sono all’ordine del giorno. Si guarda con timore ai rincari di luce e gas ma anche l’acqua, seppur in modi decisamente più lievi e meno evidenti, aumenterà il proprio prezzo. Come del resto già avviene in gran parte d’Europa, dove il prezzo di un bene tanto prezioso al metro cubo è decisamente più altro rispetto alla Penisola.

Il prossimo anno le bollette dovrebbero aumentare di circa l’8%, non calcolato però sulla spesa complessiva ma solo sulla parte che riguarda l’acqua potabile, indicativamente il 60% del totale. Per andare nel concreto, una famiglia di tre persone che in un anno consuma 150 metri cubi di acqua, passerebbe da una bolletta di 126 euro (sui 12 mesi) a una di 136. Un aumento tutto sommato contenuto rispetto a quello atteso per luce e gas.

«Siamo nell’ordine dell’8% – dice Pierpaolo Torelli , amministratore delegato di Lereti spa del gruppo Acsm-Agam – frutto della nuova struttura tariffaria stabilita a livello nazionale e dei tanti investimenti fatti dal nostro gruppo. Dieci euro in più per un acquedotto efficiente sono un buon compromesso, anche perché i rincari mondiali delle materie prime li subiremo anche noi, eppure il nostro adeguamento sarà minimo».

L’acquedotto che gestisce Como, Brunate e Cernobbio ha perdite stimate intorno al 18%, un livello notevole se si considera che la media nazionale è del 40% e nel Nord Italia del 35%.

Ma quanta acqua consuma in media una famiglia comasca di tre persone? Le statistiche dicono che la forbice entro cui si rimane va dagli 80 metri cubi all’anno ai 150. Per una spesa che, come detto, dovrebbe arrivare – al massimo – a 126 euro. Le tariffe sono divise in tre fasce disciplinate a livello centrale dall’Ente di Governo dell’Ambito che lascia una discrezionalità praticamente nulla alle società che operano sul territorio.

La filosofia alla base della politica tariffaria è quella del “chi più spreca più paga”: la prima fascia agevolata (56 metri cubi), ha un costo di 0,53 euro a metro cubo, la seconda (altri 63 metri cubi) di 0,89 euro mentre l’ultima, chiamata “eccedenza”, porta ad un costo di 1,34 euro. «In Europa, a Parigi per esempio, l’acqua arriva a costare anche 4 euro – fanno però notare da Lereti – e questo nonostante in Italia il consumo di acqua sia il doppio di quello del resto del continente. In Italia c’è poca cultura dell’acqua. Credo basti dire che il 90% degli utenti non saprebbe riferire il nome del gestore».

Inoltre le tariffe sono andate sempre più ad avvicinarsi alla logica del chi più consuma più spende, che vale anche per le attività commerciali. Motivo che dovrebbe spingere verso un uso più parsimonioso del bene. «Il totale che recupereremo dalle bollette per noi rimarrà invariato – conclude l’amministratore delegato – Ci sarà solo una diversa distribuzione dei carichi sulle famiglie».

Importante per tutti sarà però – per chi ancora non l’ha fatto - comunicare a Lereti il numero dei componenti della famiglia, perché con la tariffa pro capite più grande sarà la famiglia più alto sarà il quantitativo d’acqua da poter consumare nella prime due fasce delle tariffe.

© RIPRODUZIONE RISERVATA