Allarme bullismo a Como
Ragazzini dal giudice per un “like”

Convocati in 150 in tribunale a Como per il “mi piace” su un video che denigrava un compagno

Il bullismo? Una piaga anche nella nostra città. Una dodicenne a Pordenone si è buttata dalla finestra perché presa di mira dai compagni di scuola, a Como simili drammi per fortuna non si sono mai verificati, ma si contano decine di episodi di accanimento contro un compagno.

Casi allarmanti

Edoardo Colombo è un docente dell’Insubria, del dipartimento di medicina, da anni si occupa di tutti i fenomeni connessi al cyberbullimo, nel suo archivio ci sono casi assai allarmanti. «L’anno scorso in città un bullo aveva denigrato e filmato un compagno, un giovane con qualche difficoltà. In rete il video aveva fatto in fretta il giro e prima di venire bloccato aveva raccolto circa 150 “mi piace”. La storia era finita all’attenzione del tribunale. Il giudice ha voluto ascoltare tutti i 150 giovanissimi che avevano cliccato su “mi piace”».

Un guaio non da poco: oggi il bullo non è per forza il prepotente, ma anche il ragazzino che pubblica per caso un filmato, che clicca senza sapere quali conseguenze comporterà un simile gesto.

E se il governo pensa a misure per mettere al bando i telefonini utilizzati per commettere atti di bullismo, anche nelle scuole comasche si cerca di arginare l’abuso dei cellulari. A Prestino, dove nel marzo 2015 era stato pubblicato un video sconveniente delle secondarie in palestra, il dirigente scolastico ha disposto che tutti gli studenti consegnino il cellulare in cattedra all’inizio delle lezioni.

Queste e altre storie le potete leggere nel reportage pubblicato sul quotidiano in edicola oggi, mercoledì 20 gennaio

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