Alptransit, la Svizzera all’Italia
«Completiamo il collegamento»

L’obiettivo è realizzare il collegamento a sud di Lugano per il 2035

Questa volta la politica italiana, a partire da governo e Regione Lombardia, dovrà fornire una risposta esaustiva all’ennesima richiesta giunta dal Ticino in occasione della festa nazionale del primo agosto e relativa al prolungamento ai collegamenti ferroviari di Alptransit a sud di Lugano.

Tema questo che riguarda in parte il Ticino - con i Comuni del Mendrisiotto (a cominciare da Chiasso) in pressing istituzionale da mesi sul governo federale - e in larga parte il nostro Paese, dove al momento ci sono timidi segnali di apertura alle istanze svizzere. A monte, lo ricordiamo, c’è l’inaugurazione del tunnel ferroviario del Ceneri (settembre 2020), che ha di fatto permesso al Ticino - sino a Lugano - di interconnettersi ai Cantoni a nord del Gottardo ed in senso lato al resto dell’Europa. Ora il “tappo” è a sud, nella tratta tra Lugano e Milano via Como.

Al nostro inserto “Frontiera”, il sindaco di Lugano Michele Foletti ha così riassunto lo stato dell’arte: «Da Zurigo a Lugano i collegamenti ferroviari sono efficienti e per arrivare in riva al Ceresio, partendo da Zurigo, occorrono meno di due ore. Per contro, per arrivare a Milano i tempi di percorrenza sono attorno all’ora e dieci minuti. È chiaro che il problema si pone».

Problema, come anticipato, evidenziato con vigore durante la festa del primo agosto, occasione in cui il dibattuto argomento è stato portato all’attenzione del consigliere federale e titolare del Dipartimento federale dei Trasporti. Albert Rosti, unico rappresentante del governo presente in Ticino. In una lettera aperta, i membri della Pro Gottardo-Ferrovia d’Europa hanno chiesto ai rappresentanti istituzionali a Bellinzona ed a Berna «di ribadire al governo, rappresentato da Albert Rosti, l’urgenza del completamento di Alptransit nell’interesse del Ticino e della Svizzera», ma anche dei collegamenti internazionali, passando per la vicina Italia. E qui è stata chiamata in causa anche quella Città dei Laghi che abbraccia tutto il contesto insubrico e che dunque vede i due lati del confine dialogare per migliorare le vie di comunicazione, a cominciare da quelle ferroviarie, considerato che l’autostrada A2 - l’autostrada “dei frontalieri” - ha ormai raggiunto un livello di saturazione elevato quanto a volumi di traffico.

L’obiettivo, stando a una larga fetta della politica d’oltreconfine, è inserire il completamento di Alptransit a sud di Lugano a partire dal 2035, ricordando che proprio il consigliere federale Rosti qualche settimana fa ha sottoscritto un memorandum con l’omologo italiano Matteo Salvini al fine di «rafforzare la collaborazione nell’ambito dell’ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria», mettendo proprio il 2035 come obiettivo comune per raggiungere questo nobile intento. Discorso quello intavolato dai due ministri valido sia per il trasporto delle persone che per il trasporto delle merci lungo la dorsale delle Alpi.

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