Alta tensione in giunta
Rossotti se ne va, caos in Comune

L’ormai ex assessore conferma l’addio - Tutti i contrasti: dal Giro d’Italia alla mostra a Villa Olmo

Manca l’atto formale delle dimissioni, ma Simona Rossotti già dalla giornata di ieri non si considera più un assessore della giunta Landriscina. L’imprenditrice piemontese giovedì ha presentato al sindaco Mario Landriscina una lettera di dimissioni, ma da quanto si apprende il primo cittadino le avrebbe chiesto ancora qualche giorno. Ma la decisione è presa e Rossotti non sembra in alcun modo intenzionata a tornare sui suoi passi tanto che, come avevamo anticipato su La Provincia aveva già iniziato il giro dei saluti da diversi giorni.

Già da mesi i rapporti all’interno dell’esecutivo (in primis con l’assessore a Personale e Sicurezza Elena Negretti e con lo stesso sindaco) erano incrinati e ci sarebbero state già diverse occasioni di confronto tra Landriscina e l’assessore a Cultura, Turismo e Grandi eventi.

Contattata ieri Rossotti si è limitata a una dichiarazione: «Confermo l’intenzione di lasciare la giunta. Ho fatto una scelta di serenità».

Dietro a questo cambiamento i crescenti problemi a Palazzo Cernezzi (su tutti le contestazioni del sindaco sulle modalità con cui aveva annunciato l’ottenimento della tappa del Giro d’Italia per Como) che l’hanno portata alla decisione di chiudere in anticipo la sua esperienza comasca. Troppi, come detto i motivi di scontro (oltre al Giro, si va dal taglio dei fondi a disposizione per i musei alle ingerenze e contestazioni su sue iniziative, non ultima quella sulla possibile mostra a Villa Olmo sulle antiche monete romane ritrovate in via Diaz). Insomma, una situazione esplosiva arrivata ormai ai titoli di coda. La giunta di giovedì è stata l’ultima per Rossotti che protocollerà le dimissioni nei prossimi giorni formalizzando il suo addio all’amministrazione Landriscina.

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