Anac sull’opera di Libeskind
Sette contestazioni al Comune

L’Autorità Anticorruzione ha comunicato l’avvio di un procedimento di vigilanza specifico

Le spiegazioni fornite nell’ultimo anno non sono bastate all’Autorità anticorruzione che, un anno fa, aveva chiesto a Palazzo Cernezzi i primi chiarimenti sul contratto di sponsorizzazione che aveva portato alla donazione dell’opera di Libeskind e all’allargamento della parte finale della diga foranea.

Non hanno convinto i primi documenti forniti e l’audizione a Roma dei dirigenti comunali al punto che l’organismo di Raffaele Cantone ha inviato nelle scorse settimane nuove richieste di chiarimenti. In una nota firmata da Leonardo Miconi (lo stesso funzionario che si era occupato anche della vicenda paratie) comunica infatti l’avvio formale di un procedimento di vigilanza per la verifica dei procedimenti. Nel dettaglio viene contestato che la donazione comprende anche il progetto e che questo tipo di attività è vietata al di fuori di una serie di procedure. Sette sono in totale le contestazioni mosse all’operato del Comune tra cui il fatto che «l’aggiudicatario del contratto di sponsorizzazione da un lato ha partecipato come unico concorrente alla selezione pubblica per l’affidamento del contratto di sponsorizzazione, dall’altro è il medesimo soggetto che ha proposto la donazione della scultura». Sotto la lente anche il valore dell’opera e il controvalore in pubblicità ma anche il mancato controllo del pubblico. Miconi chiede quindi al Comune una relazione che chiarisca punto per punto tutte le questioni aperte e chiede anche i contratti e le autorizzazioni. Il Comune ha già risposto e fornito la documentazione. L’Anac ha anche fatto presente che l’istruttoria sarà conclusa entro sei mesi. Entro dicembre si saprà quindi se verrà tutto archiviato oppure se le carte finiranno in tribunale.

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