Analisi del distretto del commercio. Il Covid ha chiuso il 18% dei negozi

Il sondaggi Como, sono stati distribuiti 300 questionari alle attività:dalla rinascita del 2019 al 2020, l’anno zero

Un sondaggio su 300 imprese al dettaglio di tutte le vie di Como è stato completato dal Distretto urbano del commercio. L’indagine era prevista nel progetto del Duc di Como finanziato nel 2020 dal bando biennale di Regione Lombardia. La rilevazione statistica è stata condotta da Demos Marketing international per conto del Duc con metodologia mista Capi mediante specifico supporto informatico predisposto per i rilevatori dalla società affidataria del servizio.


«Dalle prime informazioni raccolte - hanno spiegato ieri dal Comune di Como - è risultata una vera e propria desertificazione commerciale a seguito della pandemia, con circa il 18% delle imprese attive nel 2020 che ad oggi hanno chiuso definitivamente; tra queste risultano anche attività commerciali che avevano contribuito all’approvvigionamento della cittadinanza durante il primo lockdown». 
Con il primo bando multimisura nel 2018 sono state erogate risorse comunali per 96mila euro, sperimentando una nuova modalità di partecipazione che ha coinvolto 94 attività. Si sono aggregate 7 vie dello shopping che hanno organizzato 37 eventi, 5 installazioni di via e 5 campagne di marketing con una leva di investimento privato del 40% pari a 38.400. L’esperienza è stata giudicata positivamente ed è stata riproposta nel 2019 con un incremento di risorse fino a 150mila euro. «Il 2019 - hanno aggiunto da Palazzo Cernezzi - è stato l’anno di svolta per cercare nuove modalità di collaborazione tra commercio e animazione turistica e culturale della città, con tre grandi eventi realizzati in sinergia: il Giro d’Italia, Miniartextil e Orticolario. I risultati sono stati molto positivi vista la partecipazione dei negozi».

La valutazione dell’efficacia delle azioni del Distretto sulla propria attività negli ultimi cinque anni è positiva per il 63% degli intervistati. 19% degli intervistati si dice «indeciso», evidenziando il timore che gli effetti positivi di quanto messo in campo possano svanire velocemente al mutare delle condizioni esterne. 
Il Covid ha segnato tutta la categoria. «Oltre il 78% del campione segnala di aver subito forti riduzioni del fatturato con ricorso alla cassa integrazione per il 30%, mentre il 67% del settore della ristorazione dichiara di aver subito delle perdite per la mancata partecipazione o cancellazione di fiere ed eventi». I commercianti hanno parlato anche di Ticosa «che potrebbe rispondere almeno parzialmente al problema più generale della richiesta di parcheggi». Giudizio positivo è arrivato sul nuovo progetto che coinvolgerà la città con le aree verdi e la produzione del miele.

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